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La Grecia lasciata da sola contro la Turchia. Conte lasciando il vertice venerdì ha abbandonato la nazione amica…
Il vertice dei leader dell’UE di venerdì non è stato di buon auspicio per la Grecia, che si aspettava una solidarietà europea fattiva, soprattutto perché cinque paesi stanno ancora bloccando le sanzioni contro la Turchia. Anzi ha avuto un finale peggiore rispetto al precedente Vertice del 2 ottobre. Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha fatto il possibile per rafforzare la sua linea di difesa diplomatica contro le intenzioni del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Tuttavia, le ambizioni di Mitsotakis si sono scontrate con i diversi interessi di specifici Stati membri dell’UE.
La parte greca ha presentato una proposta sull’imposizione di un embargo sulla vendita di armi alla Turchia, che alla fine non è stata inclusa nel testo delle conclusioni precedenti. Il Primo Ministro nella sua conferenza stampa non ha cercato di coprire il avanti e indietro dei leader europei. L’opposto. Il clima che regna a Bruxelles per la Turchia è stato riassunto da una fonte diplomatica comunitaria con la frase “stanno arrivando giorni difficili”.
Forse, ma ciò non ha impedito, secondo le informazioni, a Germania, Spagna, Italia, Ungheria e Malta di bloccare l’embargo, a causa di un intreccio di ragioni economiche e della paura dell’immigrazione illegale strumentalizzata da Erdoğan, o per timore di rivolte interne, soprattutto la Germania. La Grecia era sostenuta da Francia, Austria e Slovenia, mentre agli altri paesi semplicemente non importava. Soprattutto quelli orientali, interessate al caso bielorusso, ma disinteressate a quello greco-turco. Alla fine la Grecia è un fastidio…
Mitsotakis è stato disarmantemente onesto quando ha affermato che al vertice precedente, quando i leader hanno discusso a lungo della Turchia, “era chiaro che avevamo molta strada da fare per spiegare alle nostre controparti europee perché questo problema non è importante solo per Grecia e Cipro, ma che è cruciale per l’Europa e per la stabilità geopolitica nel Mediterraneo orientale. Credo che dopo ogni incontro abbiamo ancora molta strada da fare in questa direzione “.
E l’Italia? Ricordiamo che Conte ha disertato la fine degli incontri delegando le decisioni alla Merkel, per cui ci si trova con una politica estera filoturca. Gli assenti hanno sempre torto, e quando si chiamano Di Maio non hanno neanche il coraggio di difendere i propri interessi nazionali.
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