Difesa
La Grecia cede i propri sistemi antiaerei di origine russa all’ Armenia, non all’Ucraina
In un colpo di scena la Grecia cede i propri vecchi sistemi antiaerei di origine Sovietica a Yerevan e non a Kiev
Nonostante le continue richieste di aiuti militari all’Ucraina, la Grecia, membro della NATO, ha scelto l’Armenia, paese russo, per ricevere i suoi sistemi di difesa aerea obsoleti di origine russa.
Secondo i media greci, lo Stato Maggiore delle Forze Armate greche è già “in fase avanzata” nei preparativi per trasferire i sistemi antiaerei sovietici S-300PMU1, Tor-M1 e Osa-AK a Yerevan.
La mossa fa parte dei più ampi sforzi di Atene per “de-russificare” il suo arsenale militare, dato che questi vecchi sistemi saranno presto sostituiti da sistemi di difesa di fabbricazione israeliana.
L’Armenia è stata scelta per la sua vasta esperienza con le armi di origine russa e per il suo accesso ai pezzi di ricambio necessari per la manutenzione e la riparazione di questi sistemi.
Anche se considerati obsoleti, i sistemi antiaerei potrebbero ancora offrire a Yerevan un raggio d’azione fino a 200 chilometri (124 miglia) e la capacità di tracciare fino a 100 bersagli contemporaneamente.
Cambiamento di piani
I sistemi d’arma di epoca sovietica erano inizialmente destinati a essere trasferiti all’Ucraina in cambio di un sistema missilistico PAC-3 Patriot di fabbricazione statunitense.
Tuttavia, i piani sono stati rivisti a causa della presunta mancanza di interesse da parte dei Paesi occidentali a compensare la Grecia per il trasferimento.
Inoltre, il governo ucraino si sarebbe “raffreddato” nel ricevere i sistemi obsoleti in seguito all’arrivo di armi occidentali più moderne.
Invece dei missili Patriot, il governo greco sta investendo in sistemi di difesa israeliani come il David’s Sling, il Barak MX e lo Spyder.
I sistemi greci poi andranno a rafforzare l’Armenia, controbilanciando il potere turco nell’area.
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