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Siamo la Grecia 3 anni prima

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11650672_10206820776548616_1850452661_nPartiamo da questi dati del sondaggio ixe , ma aggiungiamo qualche dato dei sondaggi dei mesi precedenti sulle intenzioni di voto. Li riassumo per brevità. Nel sondaggio per livello culturale dell’elettorato risultava che il livello più alto l’avevano i 5Stelle . Omogeneo quello della Lega, più basso quello degli altri. In quello per età l’elettorato più giovane era quello dei 5S, omogeneo era quello della Lega con la predominanza negli over 65 il PD e il PDL. Ovviamente in quello per zone Geografiche la Lega era più forte nel Centro Nord tutti gli altri ( ed in particolare i 5S)nel Centro Sud.
Adesso facciamo alcune riflessione presumendo che i risultati di questi sondaggi siano veri in linea di massima.
1) Il partito che rappresenta il popolo italiano non è certo più il PD sostanzialmente diventato il partito della finanza e dei ceti redditieri. I partiti che rappresentano di più la parte povera o meglio, impoverita degli italici sono ora Lega e Forza Italia.
2) Il partito che rappresenta di più la fascia giovanile sarebbe il 5S, ma con qualche avvertenza il baricentro è il giovane laureato o diplomato disoccupato o sottooccupato che proviene da una famiglia del ceto medio del Sud Italia. Al contrario al massa dei pensionati vota PD o PDL , curiosamente quelli con le pensioni più alte in prevalenza il PD.
3) Esiste una massa di persone povere o che al crisi ha impoverito che ora votano il Centrodestra e che probabilmente nutrono sentimenti fortemente antieuristi individuando nell Euro una causa della loro rovina. Inoltre percepiscono la concorrenza portata dall’immigrazione di massa come una concorrenza alla loro possibilità di sopravvivere oltre che alla loro sicurezza. Davanti a questo problema una parte dell’elettorato del PD è sostanzialmente indifferente, quando non interessato alla filiera di assistenza, perché non sente l’immigrazione come concorrenza per la diversità di ceto e di reddito. ( buon esempio di ciò è la Presidenta Boldrina)
4) Il dato del Centro Nord continua a presentarsi diverso dal Centro Sud, ma la distanza si avvicina nel segno di una crescita progressiva della variegata opposizione al governo vigente ed alla sua politica filo UE.
5) Il consenso che il PD ancora si mantiene ma si fa fragile per diversi motivi. Il primo è l’invecchiamento del proprio elettorato, il secondo è la sua composizione. IL PD mantiene il consenso perché garantisce certi interessi da quello dell’importatore a quello delle coop a quello dirigente statale parastatale ed affine, a quello dell’industriale che ha dislocato fuori d’Italia al semplice percepitore di rendite in euro. Siamo lontani mille anni luce dalle spinte idealistiche ed ideologiche che caratterizzavano il vecchio PCI. Il difetto di questo consenso è che è mercenario e quindi volubile . Nel momento in cui il PD ( o meglio Renzi) non avrà più la forza ( non dico la volontà) di garantire quegli interessi sarà perso.
6) Il progredire della crisi italiana segnata dalla progressiva perdita della capacità manifatturiera ( quindi aumento della disoccupazione reale) al di là delle previsioni sempre ottimistiche dell’ISTAT poi regolarmente smentite dai dati reali dello stesso ISTAAT porterà acqua alle opposizioni e se attraverso espedienti tecnici, istituzionali e l’appoggio esterno l’attuale gruppo di potere cercherà di sottrarsi ad un giudizio elettorale prevedo un futuro molto agitato per la Repubblica Italiana.
7) La mia impressione è che da un punto di vista sociologico e per certi aspetti politico siamo la Grecia con due o tre anni di ritardo con il fronte eurista in progressiva perdita di consenso ed una crisi del paese in continua avanzata.IMG_1107.JPG


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