Europa
La grande scommessa (persa) di Obama: Hollande, “A questo Ttip la Francia dice no”. Ciò dimostra che la politica di D. Trump è azzeccata, sapersi scegliere gli alleati è cruciale…
Penso che ogni commento sia superfluo: i democratici USA si sono appoggiati all’asse franco-tedesco nella speranza di (i) avere una sponda europea in veste anti-Russia (ii) avere supporto per il Ttip tra USA e EU. I risultati li abbiamo davanti agli occhi.
La verità è che, nella vana speranza obamiana di avere partner leali nella difesa dei valori capitalistici occidentali, Obama ha perso entrambe le scommesse. Peggio, nelle more di un piano strategico dimostratosi grossolanamente errato la corrente Amministrazione USA ha lasciato spazio nel Mediterraneo [esteso al Baltico] al duo-lescano che invece ha approfittato della buona fede americana per distruggere i più fidi alleati d’oltreoceano in Europa (con il fine di creare spazio per se), oltre ad aver cooperato nell’ingenerare il caos in medio oriente, nord africa ed Europa ad esclusivo vantaggio dei nemici dell’America: è ormai chiaro a tutti che gli ex poteri coloniali europei UK esclusa puntano a sovvertire gli schemi per mettere a disagio il dominus d’oltreoceano con il fine ultimo di sostituirsi ad esso a livello continentale. Purtroppo la corrente amministrazione Usa si è fatta abbindolare e questi sono i risultati, meno alleati, i veri amici degli USA oggi sono debolissimi ed il Ttip sarà un fallimento.
Non si confonda: lo scrivente è pro-Usa senza distinzione tra democratici e repubblicani, il problema è che se si fanno errori questi alla fine portano conseguenze e negarle sarebbe l’errore più stupido da commettere. Dunque ecco spiegata la stigmatizzazione dell’errore da parte del sottoscritto, non posso dire puntualizzazione solo perché – purtroppo – c’è la reiterazione, Errare humanum est, perseverare autem diabolicum (un amico serve anche e soprattutto se ti consiglia in modo costruttivo). Parimenti ritengo che la guerra alla Russia sia non tanto sbagliata – non è importante – ma certamente un errore strategico gigantesco: la Russia è la superpotenza più occidentale dopo gli USA, l’Europa per assurdo è più lontana dai valori liberisti americani di quello che possa essere Mosca non fosse per la vicinanza dell’orso russo con la Cina [che la costringe ad impegnare risorse per il contenimento di un paese confinante forte di circa 1.2 mld di persone che potenzialmente spingono alla frontiere], da leggere anche come innata pulsione franco-tedesca ad emanciparsi da chiunque, si ricordi che i tedeschi in particolare NON conoscono nessun superiore (come i fatti recenti dimostrano). Invece la Cina è e sarà il vero avversario globale ed anche solo per questa ragione fare a pugni con Mosca rischia di essere stata una fesseria enorme!
Vedremo quali saranno le reazioni americane a questo inaspettato e dichiarato niet francese in nome dell’Europa al piano economico USA, Ttip. E questo dopo aver visto i “solidi alleati” europei prima firmare un enorme contratto gas con Mosca – Nord Stream II – che rinnega 20 anni di politica energetica americana (la Germania), poi (la Francia) andare a combattere a fianco di Mosca in Sirya oltre ad aver ad arte fomentato il caos in nordafrica… Ritengo che a questo punto Washington non avrà remore ad attuare l’arma finale per risollevare la propria economia in crisi, l’indebolimento del dollaro [come per altro farebbe Trump]. Peccato che tale strumento fracasserà le economie europee a partire da quelle più deboli, ossia anche da quella francese (oltre che certamente da quella italiana). Da qui la consequenziale probabilità – altissima – di una prossima rottura dell’euro: il Brexit inglese avrà un significato NON limitato agli interessi britannici, come non a caso cadrà in momento veramente topico per i futuri equilibri mondiali.
La reazione europea contro la restaurazione USA in Europa là da venire che inevitabilmente la prossima amministrazione USA dovrà attuare ci sarà e continuerà nel solco delle misure (franco-tedesche) attuate negli ultimi mesi, leggasi accanirsi contro gli alleati USA in EU ossia contro Londra e certamente contro l’Italia. Fa sorridere che proprio oggi stia emergendo lo scandalo della Banca Nazionale del Qatar* dove praticamente l’intera rete mediorientale del servizio segreto di Sua Maestà MI6 è stata “esposta”, pubblicamente, certamente c’è lo zampino tedesco come nel caso dei Panama Papers dell’ex nazista Mossack (padre), come nella lista Falciani/HSBC, come in quella Vaduz e come nei file Credit Suisse (come ben introdotto su SE da un collega la scorsa settimana). Ossia in praticamente in tutti gli scandali finanziari “esposti” al pubblico c’è la manina tedesca. E’ chiaro che una piccola parte degli apparati USA strettamente legati alla corrente amministrazione americana può essere stata coinvolta a supporto tedesco, ma è parimenti evidente come la struttura operativa degli apparati di Stato USA non eletti stia reagendo durante il di fatto semestre bianco di Obama, non è un caso che il capo della NATO in Europa, Gen. 4 stars Mike Scaparrotti nominato (head of US European Command and Supreme Allied Commander) in questi giorni sia un dichiarato oriundo italiano, ossia la sfida all’Europa franco-tedesca è già nelle carte e passerà per gli alleati locali.
E, si noti, la pesantissima nomina odierna data in pasto ai media si deve leggere assieme alla nomina dello scorso mese di un italiano, il gen. Salvatore Farina (Esercito) a capo della Joint Force Command con sede in Olanda. Il Jfc, sito nel cuore dell’Europa, rappresenta il secondo centro della catena di comando della NATO in Europa dopo il quartier generale dell’Alleanza Atlantica Shape con sede a Mons, in Belgio (il Supreme Headquarters Allied Power Europe, il secondo comando operativo JFC NATO in Europa è quello navale di Napoli al comando dell’ammiragio americano 4 stars M. Ferguson III). A questa notizia non era stata data enfasi mediatica, forse oggi diventa più rilevante. Ossia, il comando miltare NATO in Europa è oggi in mano a due soggetti con forti radici italiane… mai successo… Ergo, forse ora si capisce il nervosismo tedesco culminato nella visita a Roma di Weidmann a criticare l’Italia non invitato da nessuno se non dal suo ambasciatore nella Capitale.
In tutto questo, collegandomi al titolo, la strategia di Trump di far pagare la difesa ai paesi ricchi che hanno dimensioni – e comportamenti – tali da volersi sostituire al dominus d’oltreoceano sembra di una correttezza cristallina. Noi europei – parlo almeno per gli italiani, che certamente rispettano gli amici americani – non abbiamo diritto di intrometterci nelle faccende interne di paesi amici ma comunque possiamo rilevare come la politica estera di Trump – nell’interesse americano e dei suoi alleati – mirata a ridimensionare coloro che “hanno remato contro” possa essere l’uovo di Colombo in un momento storico in cui sembrano riaffiorare i fantasmi di un oscuro passato. E sempre con gli stessi attori al centro della scena, a fare danni…
Mitt Dolcino
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