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La Goccia ed il Mare: bisogna rendersi conto delle dimensioni del disastro

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Cari amici,

non voglio fare polemica, veramente. Vi invito a leggere questo comunicato di FdI di, come si diceva un tempo, “Stimolo al governo “:

 

“BANCHE. FDI, SI GARANTISCANO RISARCIMENTI A TRUFFATI
INTERROGAZIONE A MINISTRO ECONOMIA

“Fratelli d’Italia chiede di sapere quali siano le misure previste per provvedere tempestivamente all’emanazione del decreto attuativo, scaduto il 30 marzo 2018, necessario a garantire ai risparmiatori danneggiati, gli adeguati risarcimenti, e se non ritenga opportuno incrementare la dotazione del ‘fondo ristoro’ ad oggi insufficiente a compensare le perdite subite anche da azionisti e obbligazionisti”.

Così in una interrogazione al ministro dell’Economia Giovanni Tria i deputati di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, Marco Osnato, Maria Cristina Caretta, Ciro Maschio e Walter Rizzetto che chiedono inoltre “una adeguata regolamentazione della procedura Anac per standardizzare ed agevolare l’accesso al fondo da parte dei risparmiatori traditi”.

“In passato – aggiunge il deputato di FDI, Luca De Carlo – si è abusato della grandissima fiducia che i veneti, specialmente quelli di una certa età, nutrivano per le banche che sentivano proprie. Ai risparmiatori truffati dobbiamo dare risposte immediate e per questo motivo vogliamo sapere a che punto sono i decreti attuativi e se il governo Conte intende ampliare la dotazione di risorse visto che i 25 milioni previsti all’anno sono davvero ben poca cosa. Centinaia di migliaia di risparmiatori sono stati depredati dei loro risparmi e ad oggi non hanno ancora ottenuto alcun sostegno”.

Roma, 7 giugno 2018″

Ora le intenzioni erano sicuramente buona, ma pensare che la soluzione possa venire dal “Decreto Baretta” che stanziava , letteralmente , quattro soldi (ad occhio un venticinquesimo o un trentesimo di quanto necessario, cifre comunque di molto inferiori a quanto stanziato dallo stato per regalare le banche ad Intesa…), quasi come se fosse un’elemosina, per sanare i danni derivanti dai crack delle SOLE popolari venete, senza contare le altre banche fallite o quasi, è, mi consentite, risibile. Tanto più che il decreto Baretta prevedeva come condizione la condanna della banca da parte del Giudice o dell’ANAC, il che significa aspettarsi che decine di migliaia di soci facciano causa legale alla banca o presso l’arbitrato ANAC di Cantone che ci risulta n un anno abbia affrontato 4  (quattro) casi. Visti i tempi della giustizia civili in Italia una richiesta del genere appare quasi offensiva per i risparmiatori ed eversiva verso lo Stato, perchè i primi vedranno postporsi magri rimborsi ad epoche lontanissime nel futuro e lo Stato vedrà messa in crisi la propria macchina giudiziaria per decenni: infatti non si tratta di Class Action, ma di cause singole, da discutersi una per una. Quanto tempo impiegheranno i tribunali veneti, ed a scapito di quali cause altrettanto importanti ? Vogliamo proprio mettere una bella pietra tombale sulla giustizia civile in Italia ?

Insomma quella che è necessaria non è la soluzione del “Decreto Baretta”,  leggiucola inutile che serve essenzialmente a coprire le vergogne del governo degli ultimi 5 anni quello che ha distrutto banche  risparmi, ma una normativa completa, semplice, priva di costi, che in un tempo RAGIONEVOLE dia la possibilità di far fronte alle richieste GIUSTE dei risparmiatori truffati, a partire da quelli più in difficoltà. Parliamoci chiaro non è impossibile, ci vuole buona volontà e oculatezza, cioè due cose che erano scomparse in Italia sino al 4 marzo 2018. Speriamo che siano tornate.

 

 


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