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LA GERMANIA SPIAVA L’AUSTRIA SUA ALLEATA. LA LEADERSHIP AUSTRIACA, UNITA, CHIEDE SPIEGAZIONI A BERLINO (di Viola Ferrante)

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I guai della Merkel sembrano non avere fine. Dopo la sfida non ancora risolta col suo Ministro degli Interni Seehofer sulla questione della politica migratoria, arriva oggi la richiesta dell’Austria di chiarire fino in fondo le attività dei suoi servizi segreti (BND) che tra il 1999 e il 2006 hanno spiato imprese industriali, partiti e autorità istituzionali così come anche persone private. Il Presidente Van der Bellen alla conferenza stampa congiunta con il Cancelliere Kurz ha chiesto alla Germania informazioni complete e trasparenti sulle dimensioni, il perimetro e la durata dell’azione del BND, per poter ristabilire un rapporto di fiducia tra i loro due Stati che sono anche membri dell’UE. Si chiede alla Germania inoltre quali altri stati sono stati coinvolti da questa azione di spionaggio del BND. Tra gli Stati nominati c’è anche l’italia.

Di seguito trovate la traduzione di alcuni passaggi dell’articolo del giornale DER STANDARD nonché il video della conferenza stampa congiunta (per coloro che hanno familiarità col tedesco).

Dando seguito al caso di spionaggio dei Servizi segreti tedeschi (BND) rivelato dai media DER STANDARD e “Profil”, l’Austria chiede ufficialmente “informazioni complete” dalla Germania. ” lo spiare tra Stati amici non è solo inconsueto e indesiderabile, è anche inaccettabile”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen sabato in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere Sebastian Kurz (ÖVP).

Poco prima della conferenza Kurz aveva discusso con il ministro dell’Interno Herbert Kickl (FPÖ), i capi dei servizi di intelligence austriaci, tra cui il direttore della BVT Peter Gridling, nonché i massimi funzionari del ministero degli Interni, degli esteri, della difesa e della giustizia nella Cancelleria federale in merito al caso di spionaggio.

Le reazioni ( delle Autorità, nds) sono state scatenate dalle rivelazioni di STANDARD e “Profil”, che dimostrano come il BND abbia preso di mira quasi 2.000 connessioni telefoniche, mobili e fax, nonché indirizzi di posta elettronica in Austria. Sono stati monitorati almeno tra il 1999 e il 2006. Comprese ambasciate, aziende e ministeri. Il cancelliere ha detto che la dimensione era “tremenda”. Sebbene i precedenti risalgano a un decennio fa, ” anche dieci anni fa non era giusto spiare i partner”.

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Kurz: “Primi sospetti nel 2014”

Kurz ha riferito che “i primi sospetti” si erano già avuti nel 2014. Le indagini avviate allora dal procuratore “non potettero essere completate con successo, perché la Germania all’epoca ha negato ogni forma di cooperazione”, ha detto il cancelliere, che era allora ministro degli Esteri. Ma si dimostra sicuro che il paese vicino sarà più collaborativo questa volta. “Siamo certi che la Germania sarà pronta a chiarire queste accuse e stabilire trasparenza”. Questa è “anche un’aspettativa”, ha aggiunto. Van der Bellen non ha voluto speculare se l’Austria potrebbe intraprendere azioni diplomatiche contro la Germania. Per questo è “un po’ troppo presto”. “Ora aspettiamo di vedere come reagiscono le autorità tedesche, se sono disponibili ad un chiarimento completo, come credo. Vedremo poi in segiuto.” Van der Bellen ha definito i sospetti come” gravi “. Ha poi aggiunto: “Personalmente, attribuisco grande importanza alla mia privacy “.

In particolare, l’Austria vuole sapere se le operazioni di spionaggio sono state effettivamente interrotte nel 2006. Al momento non esiste “alcuna prova che il monitoraggio (dopo il 2006) sia continuato”, ha affermato Kurz. Inoltre grazie ad una modifica della legge nel 2016 tali azioni “non sono più legalmente possibili in Germania.”

Questo il link:

https://derstandard.at/2000081710162/Oesterreich-verlangt-in-Spionageaffaere-volle-Aufklaerung-von-Deutschland


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