Difesa
La Germania si posiziona nell’Artico: una mossa strategica tra Russia, USA e Cina
La più grande nave della marina tedesca, la “Berlin”, attracca in Groenlandia, segnando una svolta nella politica artica della Germania. Una mossa strategica per affermare la presenza europea e controllare il varco GIUK, vitale per la NATO, in un’area di crescente tensione con Mosca e Pechino.

La nave da rifornimento “Berlin“, la più grande della marina militare tedesca, ha recentemente attraccato a Nuuk, capitale della Groenlandia. Un evento che, al di là delle operazioni di routine, segna un passo significativo nella nuova politica artica della Germania, in un’area di crescente competizione strategica dove si confrontano gli interessi di Russia, Stati Uniti e, sempre più, Cina.
La presenza tedesca non è solo un atto di supporto agli alleati NATO, ma anche una dichiarazione di intenti per la tutela di un’area cruciale, affermando una presenza europea autonoma.
Il varco GIUK, un punto nevralgico per la NATO
Prima di raggiungere la Groenlandia, la “Berlin” ha operato nell’Atlantico settentrionale, rifornendo in mare aperto unità da combattimento come la fregata “Hamburg“. Queste operazioni si sono svolte in una zona di mare di fondamentale importanza: il cosiddetto varco GIUK (Groenlandia-Islanda-Regno Unito). Questo passaggio rappresenta l’unica via d’accesso all’Atlantico per la Flotta del Nord russa, con base a Murmansk.
Per la NATO, mantenere il controllo di questo corridoio marittimo è vitale. In caso di crisi, le rotte transatlantiche sarebbero l’unica via per trasportare in Europa ingenti quantità di truppe ed equipaggiamenti dal Nord America, indispensabili per rafforzare il fianco orientale dell’Alleanza.
Un’interruzione di queste linee di rifornimento, specialmente da parte dei sottomarini russi, rappresenterebbe una minaccia gravissima per la sicurezza europea. La sorveglianza del varco GIUK è quindi una priorità assoluta per la NATO, e la missione tedesca “Atlantic Bear” si inserisce pienamente in questo contesto di deterrenza e difesa.
La nuova politica artica e la tutela degli interessi europei
La missione della “Berlin” è l’attuazione pratica delle “Linee guida della politica artica tedesca“, un documento strategico che prende atto delle nuove sfide alla sicurezza nella regione. Per decenni, l’Artico è stato un’area di cooperazione scientifica e ambientale, ma lo scenario sta rapidamente cambiando. La Russia ha potenziato la sua presenza militare e le sue infrastrutture lungo la costa settentrionale, mentre lo scioglimento dei ghiacci apre nuove rotte marittime e l’accesso a immense risorse naturali, attirando anche l’attenzione della Cina.
In questo contesto, la presenza militare tedesca assume una doppia valenza. Da un lato, è una chiara dimostrazione di solidarietà e interoperabilità all’interno della NATO, rassicurando gli alleati. Dall’altro, rappresenta la volontà della Germania, e per estensione dell’Europa, di essere un attore presente e autonomo in una regione strategicamente contesa.
La Groenlandia, territorio danese autonomo, è fondamentale non solo per il controllo del varco GIUK ma anche per la sua posizione geostrategica, che la rende un punto di interesse primario sia per la Russia che per gli Stati Uniti. La mossa di Berlino mira a garantire che gli interessi europei siano tutelati, evitando che l’Artico diventi unicamente un terreno di confronto tra Mosca e Washington.
Prontezza operativa e cooperazione internazionale
Oltre al suo valore strategico, la missione “Atlantic Bear” serve a mantenere alta la prontezza operativa dell’equipaggio. A bordo della “Berlin” si svolgono esercitazioni continue: dalla difesa contro droni di superficie e imbarcazioni veloci al recupero di uomo in mare, fino alla gestione di incendi o all’appontaggio di emergenza degli elicotteri. “Stiamo mostrando ai nostri alleati che siamo in grado di supportarli in quest’area marittima impegnativa e di battere bandiera qui, nel Circolo Polare Artico”, ha dichiarato il comandante Karsten Uwe Schlüter.
Il viaggio della “Berlin” non si concluderà in Groenlandia. La nave proseguirà verso il Nord America per partecipare a due importanti esercitazioni multinazionali, “Nanook-Tuugaalik” in Canada e “Unitas”. Questa intensa attività dimostra l’impegno tedesco a contribuire attivamente alla sicurezza del fianco nord dell’Alleanza, consolidando la propria posizione come partner affidabile e attore consapevole delle dinamiche geopolitiche globali. La presenza a Nuuk è quindi molto più di una semplice sosta: è un segnale preciso inviato da Berlino a alleati e rivali.

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