Difesa

La Germania si lancia nello Spazio: 35 Miliardi per una Difesa “Sopra le Nuvole”

GERMANIA: Pistorius lancia piano da 35 miliardi per la Difesa Spaziale. Contro la minaccia russa, Berlino arma i satelliti con laser e intelligenza. È la nuova corsa agli armamenti, vista da un keynesiano.

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Il Ministro della Difesa Pistorius annuncia un piano massiccio: una nuova “Architettura Spaziale” per proteggere le infrastrutture tedesche. Non è fantascienza, ma pura geopolitica in salsa tedesca. 

Se pensavate che la corsa agli armamenti fosse un affare da fare qui sulla Terra, vi sbagliavate di grosso. La Germania ha deciso di guardare in alto, molto in alto, e di difendersi nello spazio. Il Ministro della Difesa Boris Pistorius, parlando al Congresso Spaziale della BDI a Berlino, ha snocciolato cifre e strategie per lo sviluppo di una Germania spaziale.

L’obiettivo è chiaro: costruire strutture per “difendere e dissuadere efficacemente la Germania nello spazio a medio e lungo termine”. La Bundeswehr, insomma, non si limita più a terra, aria e mare, ma diventa un pilastro dell’Architettura Nazionale per la Sicurezza Spaziale.

sogni spaziali tedeschi

La Nuova “Architettura”: Cosa Prevede il Piano da 35 Miliardi

Il termine “architettura” non è stato scelto a caso; suona bene, è tecnico e nasconde un pacchetto di investimenti notevole. Pistorius ha annunciato che entro il 2030 saranno investiti ben 35 miliardi di euro (provenienti dalla linea di bilancio 14, un dettaglio che farà la gioia dei contabili) per un sistema che deve essere al contempo resiliente, protettivo ed efficace.

Le misure chiave per concretizzare questa strategia includono:

  • Rafforzamento della Resilienza: Sistemi potenziati contro interruzioni e attacchi fisici.
  • Cyber-Sicurezza Spaziale: Protezione informatica estesa a tutte le infrastrutture orbitali.
  • Consapevolezza Situazionale (SSA): Miglioramento della capacità di monitorare l’orbita grazie a:
    • Radar e telescopi di ultima generazione.
    • Futuro dispiegamento di satelliti sentinella.
  • Capacità di Trasporto Spaziale Autonome: Sviluppo di un mix di lanciatori: vettori piccoli per lanci flessibili e, a medio termine, vettori europei per carichi pesanti.
  • Comando e Controllo: Istituzione di un Centro Operativo Satellitare Militare all’interno del Comando Spaziale della Bundeswehr.
  • Deterrenza e Capacità Offensiva: Non solo difesa. Il ministro ha citato lo sviluppo di licenziamenti (disruption) e capacità offensive, necessarie per una deterrenza credibile.

La Minaccia Russa e la Risposta Europea

Dietro questo massiccio sforzo c’è un contesto geopolitico ben preciso: la crescente minaccia alle infrastrutture spaziali, in particolare da parte di attori come la Russia. L’esempio del disturbo dei satelliti civili durante i primi giorni della guerra in Ucraina è il campanello d’allarme che ha convinto Berlino che il cosmo non è più neutrale.

La risposta tedesca, da buon europeista (o da chi è consapevole di non poter fare tutto da solo), guarda alla cooperazione internazionale:

  1. Integrazione NATO/UE: L’architettura tedesca sarà un pilastro solido per i programmi esistenti di NATO ed Unione Europea.
  2. Asse Franco-Tedesco: Cooperazione stretta in materia di allerta precoce satellitare.
  3. Collaborazione Internazionale Allargata: Partecipazione a iniziative come l’operazione Olympic Defender e la Combined Space Operations Initiative (che coinvolge anche le nazioni dei Five Eyes).

Un Affare per l’Industria: “Dual Use” e Startup

La Bundeswehr non è un’isola e il Ministro ha richiamato l’industria. Saranno acquisite nuove costellazioni satellitari per allerta precoce, ricognizione e comunicazioni. L’attenzione si focalizzerà sulle tecnologie a duplice uso (civile e militare), tipico approccio pragmatico e con un occhio ai costi (e magari un’accelerata allo sviluppo civile).

L’approccio industriale sarà di tipo “integrato”:

  • Le PMI e le startup saranno promosse con innovazioni tempestive e “non burocratiche”.
  • Le aziende più grandi assumeranno il ruolo di integratori di sistema, inglobando le piccole realtà.

Infine, Pistorius ha lanciato un avvertimento che suona come una dottrina: “Chiunque attacchi i satelliti sta attaccando le fondamenta della vita moderna”. Perciò, la Germania (e l’Europa) sta recuperando terreno, investendo in protezione, resilienza e innovazione, inclusa l’acquisizione di armi “intelligenti” come i laser, che – si noti il dettaglio tecnico-etico – non dovrebbero produrre detriti spaziali. Un modo elegante per dire: attaccheremo, ma con educazione.

Non si sa come questo sistema disegnato dalla difesa tedesca funzionerà in pratica, ma sicuramente il governo spenderà una barcata di soldi in aziende del settore, tendanto di sviluppare un’industria tedesca spaziale, ma ormai l’Europa è in ritardo, “spaziale”, rispetto a USA, Cina, Russia e perfino India. Soffocati dalla burocrazia europea non si andrà da nessuna parte.

Domande & Risposte del Lettore

1. Cosa si intende esattamente per “Architettura Nazionale per la Sicurezza Spaziale” e perché è così costosa?

Per “Architettura” si intende una struttura complessa e resiliente che integra diversi elementi: costellazioni satellitari (per comunicazione, ricognizione e allerta precoce), stazioni di terra, la capacità autonoma di lanciare in orbita e tutti i servizi di supporto. Il costo di 35 miliardi di euro entro il 2030 è elevato perché copre lo sviluppo di nuovi sistemi (come i satelliti sentinella), l’acquisto di tecnologia a duplice uso, il rafforzamento della cyber-sicurezza, la creazione di un centro operativo militare dedicato e l’investimento in lanciatori. È un pacchetto completo per la deterrenza e la difesa in un dominio nuovo e tecnologicamente avanzato.

2. Qual è il ruolo delle armi “intelligenti” come i laser e come si inseriscono nella strategia di deterrenza?

L’annuncio di investimenti in “armi intelligenti” come i laser e i velivoli spaziali suggerisce lo sviluppo di capacità offensive mirate, necessarie per la deterrenza. L’aggettivo “intelligenti” è fondamentale: apparentemente, la Germania intende utilizzare sistemi che non producano detriti spaziali. Ciò implica la preferenza per armi non cinetiche (come i laser che possono disturbare o disattivare un satellite, piuttosto che distruggerlo fisicamente) per evitare la creazione di una nuvola di frammenti pericolosi per tutti i paesi in orbita.

3. In che modo questo piano tedesco si allinea con l’Europa e la NATO?

La Germania, pur investendo massicciamente a livello nazionale, non vuole procedere in autonomia. L’obiettivo è che questa nuova architettura sia un solido pilastro all’interno della NATO e dell’UE. L’allineamento si concretizza attraverso: la stretta cooperazione con la Francia per l’allerta precoce satellitare, la partecipazione a iniziative NATO (come l’operazione Olympic Defender) e l’ampliamento della collaborazione con i partner internazionali. L’idea è quella di un approccio coordinato, in quanto nessun Paese, neppure la Germania, può garantire da solo la sicurezza spaziale.

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