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La Germania pensa di chiudere Telegram. La censura è insita nei governi

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Il governo tedesco è in guerra contro Telegram da tempo. Il problema è semplice: Telegram è una messaggeria diffusa, che permette anche la formazione di canali collettivi, ma che non applica nessun tipo di censura su nessun contenuto, soprattutto nella versione downlodabile non dagli “Store” dei sistemi operativi, ma direttamente dal sito del messenger.

Per i governi che vogliono imporre censure ci sono dei grossi problemi: Telegram ha gli uffici a Dubai, ma non è chiaro chi li affitti, mentre lo sviluppo software è svolto in Germania. Inoltre non si basa su un server centralizzato, ma lavora su cloud, per cui non c’è nessun singolo computer da spegnere per interromperlo.

Questo non ferma pero il governo tedesco. Il desiderio di censura è politically correct è forte a Berlino. come riporta Reuter il ministro degli interni Nancy Faesener ha affermato che non escludere di procedere alla chiusura di Telegram  e sta conducendo colloqui con i colleghi europei per l’applicazione di una censura sui contenuti non graditi.

Auguriamo buona fortuna al governo Scholz: le Russia nel 2018 ha cercato di chiudere Telegram perché non accettava gli redini del governo sui contenuti da cancellare, ma, dopo due anni spesi a spegnere server qui e la, che poi si riaccendevano, ha dovuto gettare la spugna e trovare un accordo. Ora telegram è di nuovo perfettamente legale nella Federazione. La Russia, con uno strettissimo controllo sul web, non è riuscita nell’impresa che ora vorrebbe tentare la Germania.

Buona fortuna. Nel frattempo quello che è evidente è che la libertà di parola è qualcosa di inaccettabile nel mondo moderno, come lo è che la cattiva comunicazione non si combatte con la cultura, ma dicendo la verità. La vera arma di informazione di massa.

 


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