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La Germania denuncia l’Italia per aiuti ad Ilva mentre invece taceva quando lei stessa versava denaro pubblico per salvare le proprie banche nel 2009….

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Forse ci stiamo dimenticando che durante la crisi sub-prime la Germania ebbe bisogno di aiuto, grande aiuto: i soldi dello Stato tedesco piovettero su aziende* e banche** per salvarle e nessuno in Europa osò dire di no, anzi…

E’ notizia di questi giorni che la Germania si è scagliata – denunciando la Repubblica Italiana – contro i supposti aiuti di Stato all’Ilva, un’azienda in crisi come e forse meno delle banche tedesche durante la crisi sub-prime: al contrario di allora la Germania non ammette deroghe alle regole, quasi se le deroghe valessero solo per se stessa, il supposto dominus continentale. La ratio è semplicissima: Berlino non guarda in faccia nessuno, bisogna difendere il sistema economico tedesco e per tale scopo non ci si fa scrupoli. L’acciaio è parte integrante della macchina produttiva germanica, l’Ilva è un concorrente – per altro di quelli tosti – ossia sostanzialmente rappresenta un problema. O meglio, un concorrente da annientare. Punto e basta. Dunque meglio se l’Ilva sparisce, ci sarà più spazio per le proprie imprese che occupano e pagano tasse in Germania. Prova del nove: se ci pensate bene la Acciai Speciali Terni, privatizzata dallo Stato a fine anni ’90, è stata di fatto comprata da ThyssenKrupp per alla fine chiuderla, non senza diversi morti ammazzati nell’incendio di Torino causato dalla deliberata riduzione degli investimenti da parte del top management tedesco in uno stabilimento che andava chiuso (tenendo invece aperti gli impianti tedeschi…). Dunque ecco spiegata la denuncia all’EU per l’Ilva.

Nulla da eccepire, questo significa fare i propri interessi. Chi dovrebbe eccepire – e reagire – è invece il Governo Italiano che dovrebbe difendere gli interessi nazionali nella stessa misura dei teutonici.

Per fare questo ci sono diversi modi e varie sfumature (…) ma tutte passano per un attacco alla Germania. E nelle more della situazione attuale in cui l’Italia è chiaramente succube e disposta ad aumentare le tasse a dismisura pur di rimanere nel club dell’Euro e compiacere Berlino, determinando vantaggi solo per i tedeschi, ciò si traduce in un piegare la testa, in un preferire la vessazione dei propri concittadini pur di non fare arrabbiare il soverchiante vicino, magari per paura dello spread…. O per paura di vedersi negata l’aprovazione di una legge di Stabilità.

Bene, se questo è quello che gli italiani vogliono significa a termine (qualche anno, meno di dieci certamente) finire poveri, farsi depredare delle proprie aziende sistemiche, costringere i propri figli ad emigrare per scappare da paghe da fame: per quelli che resteranno sarà una vita dedicata a pagare le tasse, a loro volta necessarie per pagare il debito in mano agli stranieri…. Della serie, alla fine con gli interessi pagati dagli italiani si pagheranno le pensioni dei vecchietti tedeschi!

Bella prospettiva , non c’è che dire….

Governo, se ci sei e vuoi finalmente fare gli interesse dei tuoi concittadini, batti un colpo. Per favore….

A me questa Europa del vantaggio asimmetrico (tedesco) proprio non sta bene.

Mitt Dolcino

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* http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+P-2009-5142+0+DOC+XML+V0//IT

** http://www.panorama.it/economia/numeri-blog/banche-aiuti-di-stato-salvataggi/


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