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Europa

La Germania apre le frontiere (ma chiude quella del Brennero). Buon segno, significa che l’euro è destinato a rompersi prima di quanto si pensi

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La Germania ha sempre avuto ambizioni globali, peccato che le sue dimensioni – e la sua geografia – la condannino alla subalternità. La seconda guerra mondiale ci ha insegnato molto in termini militari, peccato che non abbiamo saputo coglierne l’essenza, leggasi le vere pulsioni che hanno portato Berlino a far guerra al mondo fino a quasi autodistruggersi; ossia i motivi che che vanno oltre l’invasione alla Russia, l’Olocausto o le V2: per i vicini di Berlino è questione di sopravvivenza capire i fini reconditi dei tedeschi, per potersi difendere. 
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Schindler’s List ci dice qualcosa che tutti gli storici sanno ma che il grande pubblico non ha colto, troppo mal indirizzato per andare oltre alle futili meditazioni sulla cattiveria teutonica. Infatti non esisteva nessuna cattiveria, allora come oggi sono solo interessi materiali.
Mi spiego: la Germania ai tempi si impossesso’ dei beni degli ebrei, invase paesi vicini, deporto’ persone in Germania NON per cattiveria ma per semplice interesse in quanto paese intrinsecamente povero. In particolare i campi di lavoro (campi di concentramento e’ termine assolutamente improprio, i loro fondamentali economico-strategici non giustificano e non giustificavano alcuna intenzione/interesse a sfamare gente non germanofona!): il termine corretto era appunto campi di lavoro per far lavorare la popolazione dei paesi occupati a costo zero, per un paese senza risorse come la Germania era uno strumento economico anche importare forza lavoro non pagata da impiegare con il fine di vincere la guerra. Si, la forza lavoro a basso costo era ed e’ una risorsa, lo era 70 anni fa e lo è oggi. Se ci pensate bene Herr Schindler era perfettamente tedesco in questo, sfruttava la manodopera ebrea a basso costo ed una volta persa la guerra, beh, si rese conto delle atrocità naziste….
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Theft of wages (Goetz Aly, “Hitler Beneficiaries…”, 2008)
Torniamo a bomba. L’euro sembra sempre più una moderna versione dell’espropriazione germanica senza sparare un colpo, serve ai tedeschi per estrarre un vantaggio economico a danno dei paesi euro deboli, vedi questa Italia parassita agli occhi dei teutonici, tanto ricca di risparmi – e di basi militari USA – che non vuol mollare cedendo sovranità, ricchezza nazionale, risparmio privato, aziende… Oggi la Germania esportatrice può trarre vantaggio da un marco eurizzato svalutato di circa il 50% rispetto ad una ipotetica valuta solo tedesca, viceversa i paesi euro deboli hanno una valuta insostenibilmente sopravvalutata con il fine di fare crescita. Ed infatti solo Berlino cresce, gli altri paesi vedono il rapporto debito su PIL esplodere a causa di un crollo del PIL ben superiore a qualsiasi riduzione del debito via austerità (non a caso imposta dalla Germania), ossia l’austerità tedesca peggiora le cose peri paesi eurodeboli e non viceversa!
 
Ma questo ormai l’abbiamo capito tutti (penso anche Renzi ormai, solo la sinistra ex comunista non ci è arrivata per un misto di ignoranza ed arroganza antinazionale). Dunque, ormai il giochetto della Germania sta arrivando all’epilogo, l’euro non si è rotto ad oggi solo grazie alla “protezione” interessata data dagli USA di Obama attentissimi a non far emergere il disastro economico della politica iper interventista democratica USA del III. millennio con il conseguente crollo della valuta europea, che porterebbe innegabilmente a qualcosa di simile ad un crack finanziario occidentale. Resta il fatto che per l’ineluttabilità degli eventi l’indirizzo obamiano resta comunque sterile per gli interessi USA, il problema viene solo spostato più avanti. Dunque ad oggi l’euro deve giusto sopravvivere al mandato della presidenza democratica attuale, per ora.
Dopo, i repubblicani han già chiarito di non essere interessati, per loro l’euro non è una priorità, che l’Europa si arrangi ma sempre preservando la testa di ponte USA in EU ed impedendo un asse russo-tedesco, come da dottrina. Gli USA torneranno a dire grazie Italia quando si tratterà di rimettere le cose a posto in Europa, come sempre, ad esempio quando Berlino dovesse riavvicinarsi a Mosca – solo questione di tempo -.
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Bene, la Germania ha ben capito tutto ciò e quindi sta correndo ai ripari. Dunque, in prospettiva un euro che si rompe in quanto insostenibile per i paesi euro periferici significa una Germania sola e relativamente povera a fronte di una sua moneta iper-valutata. Ossia per ovviare ai futuri elevati costi dati da una valuta cara, costi insopportabili per la competitività dei propri prodotti da esportazione e non assorbibili con la magia dell’euro in grado di scaricare la forza della propria moneta su una compagine più ampia costituita dall’euro (…), lato tedesco diventa essenziale trovare per tempouna risorsa in grado di offsettare tale gap di competitività prospettica che innegabilmente verrà a crearsi con la rottura della moneta unica: come 75 anni fa bisogna quindi importare mano d’opera a basso costo e gli immigrati che spingono alle frontiere  extra europee – se non sono troppi – arrivano a fagiuolo (oggi non si può imporre ai migranti di lavorare gratis in punta di baionetta, come invece si faceva ai bei tempi).
 
Certamente ci sarà qualcuno che mi dirà, ma esageri! I tempi son cambiati, i tedeschi non son più gli stessi di 70 anni fa! 
 
Dissento. I fatti me lo impongono, il cinismo protervo tedesco mi convince, a partire  dall’inflessibilità nei metodi applicati, ad esempio l’austerità anche se ormai è chiaro sia a danno di chi la applica (ed a parallelo vantaggio tedesco, ndr.). Quanto sta accadendo oggi presenta impressionanti parallelismi con quanto accaduto 70 anni fa almeno a livello economico, ma nessuno ce lo fa capire (datemi tempo, ci sto lavorando). La seconda guerra mondiale era una guerra per estrarre valore economico dai paesi conquistati, lo stesso fine di oggi solo con mezzi diversi:
Proventi da paesi conquistati(Goetz Aly, “Hitler Beneficiaries…”, 2008)
Ora, visto che l’euro è chiaro sia un progetto ad esaurimento dobbiamo chiederci quale sia la ratio di Berlino finalizzata ad accettare oggi un numero inusitato di extracomunitari/migranti dentro la Germania. La logica ci viene in aiuto: visto che da qui a qualche anno la manodopera a basso costo non sarà più disponibile utilizzando il trucco dell’euro – ossia sfruttando i paesi euro deboli come fonte di manodopera a basso costo e/o per svalutare la moneta comune in quanto l’euro si romperà – bene far entrare per tempo nel paese un eccesso di persone a cui delegare lavori mal pagati, chiunque abbia visitato ad es. Monaco di Baviera prendendo un taxi lo capisce, non c’è un solo tedesco a guidare taxi, sono tutti stranieri normalmente est europei o balcanici.
 
Oggi frau Merkel in modo assai scaltro ha fatto apparire la Germania come paese amico dei migranti in fuga dal proprio paese, certamente una approfittatrice intelligente (in prossimi interventi spiegheremo perchè solo i siriani saranno accettati in Germania, motivo tanto semplice quanto disarmante). La realtà è invece diversa, la Germania resta un paese che ama – dovrei dire, che deve – vivere alle spalle degli altri per garantirsi il benessere che ritiene le spetti: quanto durerà questo imperialismo senza fondamenti? A noi l’ardua sentenza….
          
Mitt Dolcino

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