Attualità
La Francia ha un elefante nella stanza
Nella narrazione economica mainstream ci sono molti “elefanti nella stanza”: sono tutti gli argomenti tabù che nel passato sono stati accuratamente occultati nelle discussioni economiche, facendo finta che non esistessero, ma che oggi diventano evidenti a tutti perché non sono più nascondibili.
A dimostrazione che prima o poi, “i nodi vengono sempre al pettine”. Solo che nel 2025 ne stiamo scoprendo talmente tanti, che Bob Marley in confronto aveva i capelli lisci.
Vediamo alla discussione sulla Francia, tutti ad evidenziare che i nostri cugini si trovano oggi in una situazione peggiore addirittura dell’Italia, nonostante abbiano un Debito Pubblico più basso del nostro.
Tutti alla ricerca delle cause, ma nessuno evidenzia che in questo caso c’è un elefante nella stanza enorme:
la maggior parte della moneta che usiamo tutti è una moneta “a debito”, perché viene creata dal nulla dal settore bancario con i prestiti e dobbiamo restituirla continuamente con gli interessi, generando un debito privato che in alcuni paesi può addirittura diventare più grande del debito pubblico.
Questo fatto è ancora oggi sconosciuto dalla maggior parte della popolazione, perché completamente assente in tutte le discussioni economiche mainstream, anche se ha una conseguenza importante nell’economia: l’elefante nella stanza (la moneta a debito) partorisce un elefantino (il debito privato) che in alcuni paesi può anche diventare molto grande, tanto da superare il debito pubblico.
In questo articolo vorrei provare a confrontare il debito totale, cioè pubblico più privato, di diversi paesi nel mondo, per scoprire qual è il loro reale stato di “salute”. Un po’ come misurare la temperatura per vedere se si è malati.
Per facilitare questa analisi, ho fatto un grafico che confronta il debito pubblico e privato di tutte le nazioni europee con quello di alcuni altri paesi nel mondo.
Si può notare subito una particolarità: i paesi con un debito pubblico più alto, hanno in genere un debito privato più basso, mentre i paesi con un debito pubblico più basso, hanno un debito privato più alto.
Quindi il debito totale diventa molto più omogeneo tra le diverse nazioni, rispetto al solo debito pubblico.
Ma la Francia si distingue perché ha un Debito Totale molto più alto di tutti gli altri paesi, ad eccezione solo del Giappone, che però ha una Banca Centrale ed un settore finanziario privato molto più “disponibile” a farsi carico del debito pubblico.
A far compagnia alla Francia ci sarebbe dovuta essere anche la Germania, ma da sempre il Governo tedesco è particolarmente abile nell’usare “trucchi giuridici” che gli permettono di mantenere un debito pubblico apparentemente basso: infatti i debito pubblici dei Länder tedeschi (simili alle “regioni” italiane) non vengono computati nel debito nazionale, come neanche il debito della banca pubblica tedesca più importante, la KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau), che nel 2020 ha creato la bellezza di 820 miliardi di euro per finanziare la sua economia.
In questo momento, quindi, l’economia italiana tanto vituperata, non è più nei radar dei mercati finanziari, perché il credit crunch degli ultimi 12 anni ha ridotto drasticamente i prestiti alle nostre imprese, soprattutto le PMI (Piccole e Medie Imprese) che sono l’ossatura portante della nostra economia.
Nelle due slides successive, vediamo due grafici dove sono rappresentati i prestiti erogati alle imprese in Italia ed in Francia, negli ultimi 12 anni, dal 2011 al 2023: il confronto è impietoso, in Italia c’è stato un calo di circa 300 miliardi di euro, mentre in Francia c’è stata una crescita di circa 1.000 miliardi di euro.
Noi abbiamo evitato di rovinarci con il debito privato come hanno fatto sia la Francia che la Germania, che ne pagano oggi le conseguenze, ma in questo modo l’Italia ha ridotto drasticamente la liquidità delle nostre piccole e medie imprese, mettendo a rischio, conseguentemente, la stabilità della nostra economia.
Per questo non c’è da sorridere dei guai dei popoli transalpini e teutonici, perché se non riprendiamo il controllo del nostro debito pubblico e privato, faremo tutti la fine dei capponi di Renzo nei Promessi Sposi, che tenuti in mano per le zampe a testa in giù, si beccavano tra di loro, non rendendosi conto che erano destinati a fare la stessa tragica fine.
Se volete capire come possiamo evitare di fare questa fine, avete due grani opportunità per aumentare la vostra consapevolezza:
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Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva
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