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Economia

La flotta ombra russa trova il altro mare dove trasferire il petrolio

La Grecia caccia le petroliere russe dal proprio mare , e queste vanno altrove, ma non cessano la propria attività

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A maggio la Grecia ha annunciato una zona di esclusione navale nelle acque internazionali del Golfo di Laconia,con la finalità di interrompere i trasferimenti nave a nave che avvenivano in quell’area

“Quest’area strategica, nota per i trasferimenti di petrolio russo da nave a nave (STS), è diventata un campo di battaglia cruciale per l’applicazione delle sanzioni globali contro Mosca”, ha riferito MarineTraffic.

Di conseguenza, i commercianti hanno spostato l’attività STS sulla costa marocchina, dove almeno tre petroliere Aframax, caricate con Urals dal porto russo di Primorsk nel Baltico a maggio, sono arrivate di recente per trasferire il greggio russo di punta su navi più grandi, secondo i dati monitorati da Bloomberg.

Negli ultimi mesi, la Spagna e l’Unione Europea hanno anche imposto un giro di vite sui trasferimenti STS nei pressi di Ceuta, l’enclave spagnola sulla costa nordafricana, ma il Marocco ha una costa estesa e ovviamente gli spagnoli non possono pretendere di avere una competenza sui mari di altri paesi.

Quindi le misure greche sono riuscite a raggiungere solo in modo molto parziale il loro risultato, dando in po’ di fastidio, ma neanche poi tanto, alla flotta delle navi russe che trasbordano il petrolio russo oggetto di sanzioni da parte del G7. Questo oro nero finirà in qualche raffineria asiatica dove verrà mescolato a petroli di altra provenienza e tornerà in Europa come purissimo carburante non russo.


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