Seguici su

EconomiaUSA

La festa dell’IA è (già) finita? Goldman Sachs elenca i 3 motivi per la recente crisi

La corsa dell’IA frena bruscamente. Goldman Sachs avverte: lo scetticismo aumenta dopo le gaffe di OpenAI e il mercato inizia a temere l’impatto reale dei tagli ai posti di lavoro.

Pubblicato

il

Dopo mesi di corsa apparentemente inarrestabile, iniziata lo scorso aprile, il mercato dell’Intelligenza Artificiale sta mostrando evidenti segni di affaticamento. Nelle ultime due settimane, l’andamento è diventato “chiaramente più difficile” e, come scrive Peter Bartlett, specialista TMT (Technology, Media, Telecom) di Goldman Sachs in una nota riservata ai clienti, il settore si appresta a registrare la seconda sessione negativa a -2% in soli tre giorni.

Diamo degli esempi pratici. Vediamo come va Oracle nell’utlima settimana:

 

Quotazione Oracle – Tradineconomics

Anche Nvidia ha visto giorni non brillanti:

L’aria sotto la superficie si è fatta pesante. Secondo l’analista di Goldman, questa crescente instabilità è causata da tre fattori specifici, che stanno incrinando le certezze degli investitori.

Quotazione Nvidia, fonte Tradingeconomics

1. Cresce lo scetticismo sull’IA (e le gaffe di OpenAI)

Il primo punto, forse il più importante, è un netto aumento dello scetticismo. Bartlett nota che “una visione più ribassista/scettica sul trade dell’IA sta emergendo in sempre più conversazioni con gli investitori”. Sebbene la paura di shortare (vendere allo scoperto) un momentum così forte abbia finora tenuto a freno le vendite, il sentiment sta peggiorando.

A esacerbare i dubbi hanno contribuito due recenti (e maldestre) uscite pubbliche di OpenAI, il più grande consumatore di infrastrutture AI al mondo:

  • La spesa folle: La risposta difensiva di Sam Altman (CEO) alla domanda, posta sul podcast g2Pod, su come un’azienda con 13 miliardi di dollari di ricavi possa sostenere impegni di spesa per 1,4 trilioni di dollari. Uno squilibrio evidente, che non si può nascondere. 
  • Il “salvataggio” federale: La menzione da parte della CFO Sarah Friar  della necessità di un potenziale “backstop” (cioè una garanzia, un “paracadute”) del governo federale per il finanziamento dell’IA. Al contrario di quanto succede per le terre rare, niente aiuti diretti. Se la bolla esplode, le perdite cadranno sul settore privato. 

Quest’ultima uscita sull’IA come “nuova corsa agli armamenti” che necessita di fondi governativi ha fatto storcere il naso a molti, inclusi commentatori come David Sachs (lo “zar” dell’IA di Trump), che ha definito “bizzarra” qualsiasi discussione su un “salvataggio” in questa fase del ciclo.

2. L’asimmetria negativa degli utili (Pessimo Rischio/Rendimento)

Il secondo fattore è tecnico: il mercato ha smesso di premiare i rialzi. Si è confermata la difficoltà di “venire pagati” mantenendo posizioni Long (rialziste) durante la stagione degli utili.

Quando le notizie sono negative, i titoli crollano (es: DASH -15%, HUBS -17%, PTC -10%, che seguono RBLX -15%, META -12%, NFLX -10%). Quando sono positive, salgono poco o scendono comunque.

Secondo Goldman, questa asimmetria nelle reazioni sta spingendo gli investitori a riconsiderare il profilo di Rischio/Rendimento (R/R) verso la fine dell’anno, soprattutto considerando quanto velocemente e quanto in alto siano corsi alcuni titoli negli ultimi mesi.

Nvidia H20

3. La realtà bussa alla porta: l’impatto sull’occupazione

Infine, il tema keynesiano per eccellenza: i posti di lavoro. Il rumore di fondo sulla salute del mercato del lavoro statunitense è aumentato. Un articolo di Bloomberg, citando dati di Challenger, Gray & Christmas, ha fatto il punto:

  • 153.000 tagli di posti di lavoro annunciati dalle aziende statunitensi il mese scorso.
  • Si tratta del triplo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
  • È il peggior dato per il mese di ottobre dal 2003.

Licenziamenti ottobre, un boom – Bloomberg

I fattori principali indicati per questa stretta? Adozione dell’IA, indebolimento della spesa (consumatori e aziende) e aumento dei costi.

Come conclude Bartlett, “come il mercato risponderà al potenziale lato della ‘perdita di posti di lavoro’ dell’equazione IA è una domanda aperta”. L’azione dei prezzi di oggi, tuttavia, “suggerisce che esiste una soglia oltre la quale ‘troppa sostituzione del lavoro’ diventa un problema”.

Insomma, la produttività data dall’IA è fantastica, ma se distrugge la domanda aggregata (i lavoratori-consumatori), l’intero castello economico rischia di scricchiolare. Se si licenziano milioni di lavoratori, chi comprerà gli straordinari prodotti realizzati con la AI, in assenza di grandi progetti d’espansione che utilizzino l’uomo?

Domande e risposte

Perché OpenAI, leader del settore, parla di “garanzie federali”? Perché i costi per addestrare e far funzionare le IA stanno diventando astronomici. OpenAI prevede spese per 1,4 trilioni di dollari a fronte di ricavi attuali per 13 miliardi. La CFO Sarah Friar ha suggerito che, come per altre infrastrutture strategiche, un “backstop” governativo abbasserebbe il costo del capitale necessario per finanziare questa espansione. Gli investitori, però, l’hanno letta in un altro modo: se il business è così buono, perché ha bisogno di un “salvataggio” statale?

Cosa significa “asimmetria negativa degli utili” per un investitore? Significa che il gioco non vale la candela. In un mercato “sano”, se un’azienda batte le stime, il titolo sale; se delude, scende. In un mercato con asimmetria negativa, le aspettative sono così alte che, se l’azienda batte le stime, il titolo sale poco o resta fermo (il guadagno è già “prezzato”). Se però delude anche minimamente, il titolo viene punito severamente e crolla. Questo indica che il rischio di perdita è molto più alto del potenziale guadagno.

Perché i tagli ai posti di lavoro spaventano gli investitori dell’IA? Finora l’IA è stata vista solo come un motore di efficienza e profitti futuri. Tuttavia, i dati di ottobre (153.000 tagli, peggior ottobre dal 2003) mostrano che l’IA sta già sostituendo posti di lavoro. Da un punto di vista keynesiano, se troppe persone perdono il lavoro, la domanda aggregata (i consumi) crolla. Il mercato teme che l’IA possa distruggere la domanda più velocemente di quanto crei nuova ricchezza, danneggiando l’intera economia e, di conseguenza, anche i profitti delle aziende tech.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI
E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento