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La Fed sta per ripetere un ciclo di depressione?

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Oggi un interessante articolo è stato pubblicato da zerohedge e che riprende alcuni dati calcolati nel 2015 dal famoso blog americano.  Esiste un livello di equilibrio fra tassi di interesse fissati da una banca centrale e tassi di sviluppo dell’economia. C’è una area ottimale all’interno della quale devono essere definiti i tasi di interesse in corrispondenza con i tassi di crescita realizzati e realizzabili :

Chiaramente l’interesse di equilibrio dipende dal tassso di sviluppo e dal debito totale di una società, per cui, rientrando nel range di crescita attuale, con un debito totale pari al 366% del PIL (pubblico 106%) e crescita del 3,4% il tasso di interesse di equilibrio della FED non dovrebbe superare 1,5%, mentre attualmente il tasso della Fed è del 2,5%.  Quindi, almeno teoricamente, dovremmo aspettarci non un aumento della FED, ma addirittura un calo, soprattutto nel caso in cui ci fosse un rallentamento economico.

Il problema è che anche se ora la FED rallentasse la crescita dei tassi potrebbe essere poco e tardi. Come sottolinea Bloomberg solitamente la prima mossa difensiva della FED viene ad essere insufficiente ed quindi anticipa, di poco (uno o due mesi) il picco della crisi e quindi di tre quattro mesi le vere misure forti. Pare che la storia sia proprio una pessima maestra.

 

 

Le punte di intervento sui tassi della FED hanno avuto come effetto sempre una forma di innesco di crisi finanziaria. Bisogna solo decidere se questo è un  caso come quelli precedenti.

Attualmente abbiamo avuto un sensibile rimbalzo che sembra

 

A questo punto bisogna analizzare se il rimbalzo indica un’inversione delle tendenze oppure soltanto un rimbalzo tecnico. Vedremo cosa succederà, però forse bisogna considerare gli effetti di eventuali (ora eventuali, ieri sicuri) aumenti dei tassi di interessi e gli effetti sull’economia e sui mercati nel loro complesso.


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