Difesa
La “Divisione 2025”. Ovvero forse quest’anno la Germania avrà una divisione “Operativa”. Forse
La Germania si è impegnata ad avere una divisione operativa entro il 2025. Un obiettivo possibile, ma “Saccheggiando” il resto dell’esercito, e comunque restano dei grossi buchi
La Germania ha promesso alla NATO una divisione dell’esercito pienamente operativa entro il 2025. Questa divisione, la 10a Divisione Corazzata, di stanza a Veitshöchheim, vicino a Würzburg, è al centro del progetto “Divisione 25”. Oltre 10 mila uomini che, finalmente, dovrebbero essere veramente pronti al combattimento.
Un’impresa ambiziosa, presentata come un pilastro della rinnovata capacità di difesa tedesca, ma che poggia su fondamenta tutt’altro che solide e che rischia di essere solo una finzione, lasciando la Germania affidata alla difesa delle ttruppe NATO, americane essenzialmente, proprio in un momento in cui Trump vuole alleggerire l’intervento dell’esercito USA all’estero.
Sostenibilità Teorica, Saccheggio Reale: Un Gioco di Prestigio Pericoloso
Il comandante della divisione, il Magg. Gen. Ruprecht von Butler, veterano della Bundeswehr, assicura che l’organizzazione procede secondo i piani.
Questa affermazione, tuttavia, cela una realtà scomoda e potenzialmente pericolosa. La “Divisione 25” raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale (IOC) solo attraverso un sistematico “saccheggio” di risorse, equipaggiamenti e personale da altre unità dell’esercito tedesco.
Questo approccio, definito cinicamente una “pratica comune” all’interno della Bundeswehr, crea un effetto domino di carenze a cascata. Mentre la 10a Divisione si avvicina all’operatività, altre divisioni vengono impoverite, compromettendo la prontezza complessiva delle forze armate tedesche.
Si tratta di un gioco di prestigio rischioso, che sacrifica la capacità di difesa nazionale sull’altare di una singola unità “vetrina”: si potenzia una sola unità operativa radendo al suolo la capacità delle altre unità, che restano solo sulla carta!
Carenze Strutturali: Un Esercito Incompleto, un Catalogo di Mancanze
Nonostante l’ottimismo di facciata e le rassicurazioni del Gen. von Butler, la 10a Divisione Corazzata è ben lontana dall’essere una forza di combattimento completa e autosufficiente. Le lacune sono significative, diffuse e riguardano aspetti cruciali per qualsiasi unità militare moderna:
- Difesa Aerea: Un Tallone d’Achille Scoperto. La divisione è pericolosamente esposta e vulnerabile contro attacchi aerei. Il battaglione antiaereo, smantellato più di un decennio fa in un impeto di miopia strategica e tagli alla spesa, è in fase di faticosa ricostituzione. I tempi sono lunghi e incerti, e la promessa di acquisire nuovi carri armati antiaerei si scontra con i ritardi della produzione. L’integrazione di una brigata olandese, seppur utile, è solo un palliativo temporaneo e insufficiente a colmare il divario. Eppure la Germania avrebbe ampia scelta, ad esempio con lo Skyranger
- Artiglieria: Potenza di Fuoco in Stand-by. La sostituzione dei lanciarazzi multipli MARS II, generosamente ceduti all’Ucraina, è in una fase di stallo preoccupante. Il nuovo sistema di artiglieria israeliano, selezionato come rimpiazzo, non sarà operativo prima del 2028, nella migliore delle ipotesi, e forse addirittura dopo il 2030. Questo ritardo lascia un vuoto critico nella potenza di fuoco a lungo raggio della divisione, un elemento essenziale nel contesto di un moderno campo di battaglia.
- Munizioni: Scorte al Minimo, Rischio Elevato. Le scorte di munizioni sono ben al di sotto dei requisiti minimi stabiliti dalla NATO (30 giorni di combattimento intensivo). Gli appalti sono stati avviati, ma la produzione industriale richiede tempo, e la continua dipendenza dalle forniture all’Ucraina aggrava ulteriormente una situazione già precaria.
- Equipaggiamento: La Tirannia delle “Piccole Cose”. Oltre ai grandi sistemi d’arma, mancano “molte piccole cose”, elementi essenziali per il funzionamento quotidiano di una divisione. Si va dalle apparecchiature radio funzionanti agli utensili speciali per la manutenzione dei veicoli, dal materiale per l’allestimento dei posti di comando alle cucine da campo. Ormai è da così tanto tempo che la Bundeswehr non è abituata ad essere un esercito, che non sa cosa ci vuole per funzionare. La situazione è variabile, ma la piena operatività logistica è ancora un miraggio lontano.
- Veicoli: il blindato Puma, che nelle intenzioni doveva essere il veicolo di punta, si è mostrato complicato, delicato e ha creato problemi. Diciamo che l’esperienza è stata quella di sostiuire una robusta vecchia Golf con una delicata macchina ibrida. Doveva rimpiazzare il Marder, si è mostrato un problema in ogni senso.
La Brigata Lituana: Un Banco di Prova Cruciale, un Impegno Gravoso
La Brigata Lituania, che sarà permanentemente dislocata in Lituania e subordinata alla 10a Divisione, rappresenta un ulteriore banco di prova per la credibilità della Germania. Operativa, nelle previsioni, entro il 2027, richiederà un enorme sforzo logistico, organizzativo e finanziario, principalmente a carico della Lituania, responsabile della realizzazione delle infrastrutture necessarie.
Il successo di questa iniziativa è fondamentale per dimostrare la serietà dell’impegno tedesco nella difesa del fianco orientale della NATO, ma le sfide sono notevoli. Se non si riesce ad attezzare una singola brigata, come si può preparare un’intera divisione?
La “Svolta” Tedesca: Un Percorso Accidentato, una Credibilità da Riconquistare
La “Zeitenwende” (svolta epocale) annunciata dal Cancelliere Scholz dopo l’invasione russa dell’Ucraina è un processo in corso, ma irto di ostacoli, contraddizioni e ritardi.
Il fondo speciale per la Bundeswehr si è rivelato insufficiente, e gli impegni finanziari a lungo termine rimangono incerti. La retorica della deterrenza e della prontezza operativa si scontra con la realtà di un esercito che, nonostante gli sforzi e le dichiarazioni di intenti, rimane strutturalmente debole e vulnerabile. Manca poi anche il materiale umano: senza servizio di leva si fa fatica ad attrarre soldati nella Bundeswehr, tanto più che bisogna evitare segni nazionalisti o “Di destra”.
Conclusione: Una Divisione “Sulla Carta”, un Rischio Calcolato?
La “Divisione 25”, allo stato attuale, è più una promessa ambiziosa che una realtà concreta e tangibile. La sua capacità operativa iniziale sarà limitata, parziale e ottenuta a scapito di altre unità dell’esercito tedesco.
Le carenze strutturali, figlie di anni di negligenza, sottovalutazione delle minacce e tagli alla spesa, richiedono tempo, risorse ingenti e una volontà politica costante per essere colmate.
La Bundeswehr è di fronte a un compito erculeo, e la strada verso una vera capacità di difesa, credibile e sostenibile, è ancora lunga, tortuosa e piena di insidie.
La Germania rischia, nel 2025, di presentare alla NATO una divisione operativa solo “sulla carta”, un bluff pericoloso in un contesto internazionale sempre più instabile e imprevedibile, e in un contesto NATO dove gli alleati sono in attesa delle promesse tedesche, e potrebbero non tollerare ulteriori ritardi o inadempienze. Perché se per la politica può far bene fingere di avere un esercito, un giorno questo potrebbe anche essere messo alla prova, squagliandosi come neve al sole.
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