Euro crisis
La disfida di Renzi a Bratislava è forse legata al bombardamento anglo-italiano in Libya contro la Francia, mentre Parigi cerca di prendersi i pozzi dell’ENI?
Un siparietto euroimbarazzante quello di Bratislava: da una parte uno dice “alla conferenza stampa non ci sono voluto andare per protesta” [Renzi], dall’altra i franco-tedeschi affermano che l’Italia non era stata invitata…. Da italiano mi schiero senza dubbio alcuno con il Governo, come avrei voluto avessero fatto le sinistre quando Francia e Germania – sempre loro – attaccarono Berlusconi nel 2011 (Bersani, hai capito cosa significa difendere gli interessi del Paese…).
In relazione ai migranti, oggi il nostro Premier dice che in mare bisogna salvare tutti ma non si può accogliere tutti, ragionamento sacrosanto (finalmente), stesse parole pronunciate da Lega e estrema destra italiana da anni pur continuando ad essere tacciati – fino a poco tempo fa – di estremismo e xenofobia.
Poi, sulla crescita, Renzi ha aggiunto: a partire dal 2008 gli USA han fatto deficit e sono cresciuti, l’EU invece ha fatto austerità ed è cresciuta molto meno, chi ha ragione? E qui, pur nella correttezza del ragionamento, emerge un dubbio, il solito dubbio di tutti gli italiani, lo dico come lo direbbe un livornese educato: ‘Oh fiorentino, che per caso te tu ci stai di nuovo prendendo per il c…?’ (scusate il francesismo). Ossia, stante che gli USA che sono cresciuti [relativamente] col deficit di Obama è correttissimo, il problema NON è che l’EU cresce meno degli USA ma che grazie al trucco dell’austerità imposta ai periferici, nell’EU che cresce meno dii Washington c’è chi ha visto crollare il proprio PIL (ad es. l’Italia) ed altri che sono cresciuti (su tutti Germania e Olanda) alle spalle di coloro che invece hanno subito il rigore euroimposto.
[NB: farci aumentare le tasse a dismisura per rientrare nei parametri austeri dell’interessata EU franco-tedesca è la ricetta più efficace e soprattutto più politically correct per annientarci – e poi compraci per un tozzo di pane -, ipertassazione non a caso esplosa in concomitanza della preparazione del golpe del 2011, Monti docet].
Viene purtroppo il dubbio che quella di Renzi sia una messinscena, magari concordata con il duo lescano erede di Vichy (…). Spero che l’ex sindaco fiorentino abbia capito che se – sottolineo se – Trump verrà eletto la musica dovrà cambiare, la ruota di scorta è già pronta per sostituire colui che in Italia non si allineerà.
Da qui a 6 mesi ci saranno in ballo vitali interessi strategici americani (…), spero che questo sia chiaro a tutti. Ossia chiunque governi in Italia dovrà schierarsi, senza cerchiobottismo.
Fino ad oggi abbiamo subito in EU, siamo stati merce di scambio di una presidenza USA non certamente amica dell’Italia, forse amica di Renzi ma non del nostro Paese. Chi scrive ritiene che le probabilità di un futuro cambiamento siano altissime. Ed infatti – come imlica anche Limes di questa settimana, vedasi l’immagine in copertina – mi chiedo se lo strappo di Bratislava non sia frutto di qualcosa di più grande ossia del recente attacco anglo-italiano alle postazioni francesi in Libya, con i franchi intenti ad impossessarsi dei giacimenti di ENI per conferirli ad una sempre più disastrata Total.
E se pensate che la guerra contro i francesi in Libya sia qualcosa di nuovo, dello scorso mese o giù di lì, beh, ricredetevi: il voler attaccare da parte transalpina le nostre aziende strategiche (Mediaset, Generali, Finmeccanica [la nostra difesa!]), il voler portarci via pezzi di mare decisamemte importanti, il proporsi come recipienti dell’Expo l’anno scorso nel caso “l’Italia non ce l’avesse fatta in tempo“, anche strozzarci con l’austerità per via Europa non è dipenda tutto da un conflitto nemmeno troppo sotterraneo con Parigi? Vedete qui, è da inzio 2016 che le scaramucce si sprecano tra Roma e Parigi in Libya (meno male che il Pentagono è con Roma, cosa pensate che due tra i più importanti comandi NATO in Europa dal Febbraio scorso siano affini all’Italia per caso?! [Scaparroti e Farina]):
Or dunque, stante che noi di SE supportiamo chiunque cerchi di correggere l’asimmetria normativa europea tra paesi ex coloniali EU e periferici, dobbiamo capire da che parte sta veramente il nostro Premier. Infatti dopo la dura presa di posizione contro Hollande e Merkel a Bratislava è necessario fare altri passi concreti nella stessa direzione per confermare che stiamo facendo sul serio, ad esempio dovremmo sfondare il limite di deficit imposto dall’EU all’Italia oggi pari al 3% meno il ritorno del debito come da fiscal compact. Ossia, se Renzi è sincero e non ci prende in giro, il deficit italiano dovrà andare almeno al 3%. E stop tasse aggiuntive come invece impongono i tedeschi. Punto.
Se all’EU non va bene che apra una procedura di infrazione, a cui seguirà una conferenza stampa a reti unificate della Presidenza del Consiglio a valle delle elezioni USA in cui si spiegherà per filo e per segno agli italiani di chi sia la colpa delle tasse impossibili ed in costante aumento per volere germanico, pur non volendo correggere lato tedesco il loro enorme surplus commerciale frutto delle sofferenze imposte ai periferici. E magari chiedendo anche aiuto agli alleati anglosassoni per uscire dal cul de sac di un asse Berlino-Parigi sempre più simile a quello che fu il post Vichy di nazionalsocialista memoria.
Insomma, avete capito.
Spero abbia a capito anche Matteo Renzi, che per adesso ringrazio quanto meno per aver preso una posizione finalmente sensata contro lo strapotere interessato di Parigi e Berlino a danno dei periferici e dell’Italia. Poi vedremo se era e soprattutto sarà per davvero.
Fantomas per Mitt Dolcino
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