Danimarca
La Danimarca non bada a spese: 4,5 miliardi per gli F-35 e la mossa “Wingman” nell’Artico
Danimarca: Spesa Record (8,7 Miliardi) per la Difesa. Raddoppio F-35 e la “Mossa Wingman” che cambia il gioco nell’Artico
Copenaghen raddoppia la flotta stealth e introduce i droni CCA, mentre gli investimenti in Groenlandia, tra navi rompighiaccio e nuovi radar, riportano in auge il vecchio dibattito sulle ambizioni geopolitiche del Nord Atlantico.
La Danimarca ha formalizzato un impegno di spesa colossale per la Difesa, destinando 56,4 miliardi di corone danesi (circa 8,77 miliardi di dollari) al potenziamento delle proprie capacità militari. Questo piano, equamente diviso, punta a due obiettivi strategici principali: consolidare la potenza aerea con ulteriori jet F-35 e blindare la posizione di Copenaghen nell’Artico, in particolare in Groenlandia.
Il raddoppio della flotta F-35 e l’ingresso dei droni “Wingman”
L’acquisizione di un secondo lotto di 16 caccia stealth Lockheed Martin F-35 rappresenta il cuore dell’investimento e ammonta a 27,4 miliardi di corone danesi (circa 4,5 miliardi di dollari). Questa decisione porta la flotta totale della Reale Aeronautica Danese a 43 unità, consentendo di “risolvere nuovi compiti operativi”, come specificato dal Ministero della Difesa (MoD).
Ma la vera novità, e il motivo per cui questi caccia sono particolarmente costosi, è l’inclusione dei droni Collaborative Combat Aircraft (CCA), i cosiddetti droni “Wingman”. Si tratta del primo contratto del genere concluso per gli F-35 che porta a un livello completamente diverso l’investimento:
- Il Salto Tecnologico: Copenaghen ha confermato per la prima volta che l’acquisto degli F-35 includerà questi droni di tipo CCA. Si tratta di piattaforme di accompagnamento che, pur essendo ancora nelle fasi iniziali di sviluppo e test da parte dell’US Air Force, sono viste come un “contributo significativo alla risoluzione dei compiti operativi”. Si ratta di un potente moltiplicatore della capacità del caccia.
- Funzione e Tattica: I CCA potranno essere utilizzati, in gergo tecnico, come “piattaforme d’arma avanzate” o per la ricognizione, operando sotto il controllo tattico del pilota a bordo dell’F-35. In pratica, moltiplicano la capacità operativa del caccia senza esporre ulteriori piloti al rischio.
- Logistica Associata: L’acquisizione non riguarda solo i velivoli, ma anche il finanziamento di pezzi di ricambio, simulatori di volo e l’intera gamma di sistemi di supporto necessari a rendere gli F-35 il pilastro del contributo danese alle missioni NATO.
L’Artico: Groenlandia e la scomparsa dell’Orso polare politico
L’altra metà dell’investimento, pari a 27,4 miliardi di corone danesi, è interamente dedicata al rafforzamento della Difesa artica, con una particolare enfasi sulla Groenlandia. Questo piano non può che essere letto come una risposta alla crescente militarizzazione dell’Artico da parte di Russia e Cina, e, per chi ama la geopolitica piccante, una reazione tardiva alle “offerte” dell’ex Presidente Donald Trump per l’acquisto del territorio autonomo.
Il piano di spesa per la Groenlandia e l’Artico include una serie di appalti concreti:
Queste mosse confermano che, nel panorama geopolitico attuale, i confini non sono più solo economici ma passano sempre più attraverso la capacità di difendere e sorvegliare aree strategiche. L’Artico, come ci insegnano i dati, è un gigantesco scacchiere.
Domande e Risposte per il Lettore
1: Cosa sono esattamente i droni “Collaborative Combat Aircraft (CCA)” e perché la Danimarca li acquista con gli F-35?
I CCA, noti come “Wingman Drones”, sono droni autonomi o semi-autonomi destinati a volare a fianco di caccia di quinta generazione come l’F-35. La Danimarca li acquista per aumentare drasticamente l’efficacia dei suoi jet. Questi droni possono agire come piattaforme d’arma avanzate (lanciando missili o bombe) o come ricognitori, penetrando in zone ad alto rischio sotto il controllo del pilota dell’F-35. Moltiplicano la potenza di fuoco, fungono da esca o da scudo e riducono il rischio per i piloti, un concetto chiave nella moderna dottrina aerea NATO.
2: Qual è la rilevanza geopolitica dell’investimento danese in Groenlandia e perché è così costoso?
La Groenlandia è cruciale per il Nord Atlantico e l’Artico a causa della sua posizione geografica strategica. L’investimento danese (4,5 miliardi di dollari) è una risposta diretta alla crescente presenza militare di Russia e Cina nella regione. Stabilire un nuovo Comando Artico, sviluppare capacità radar a Est e investire in navi e cavi sottomarini serve a garantire la sovranità danese/NATO, monitorare i movimenti militari e assicurare le rotte marittime. L’alto costo riflette la difficoltà logistica di costruire e operare infrastrutture in un ambiente estremo e isolato.
3: L’aumento della flotta F-35 a 43 unità è in linea con gli altri Paesi NATO?
L’aumento danese porta la flotta a 43 F-35A, una quantità significativa per un Paese di piccole dimensioni. Questo posiziona la Danimarca tra i maggiori operatori europei (in termini pro-capite), superando l’impegno iniziale di molti alleati. La decisione riflette una profonda integrazione con la dottrina NATO e la volontà di Copenaghen di assumere un ruolo di primo piano nelle operazioni di difesa del fianco Nord, garantendo capacità di deterrenza e di proiezione per missioni aeree con un’alta percentuale di piattaforme di quinta generazione.
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