Conti pubblici
LA CRESCITA, QUESTO SCONOSCIUTA (……AI MEDIA SUSSIDIATI DAL POTERE)
E’ tempo che si sveli l’inganno della crescita. Se rammentate, è da un anno che vi racconto che le aziende hanno ricostituito le scorte e che, questo, ha determinato una colossale accelerazione lo scorso anno.
Bene, quest’anno le imprese sono più guardinghe, crescono consolidando le vendite ma fintanto che le famiglie non acquistano e i mercati internazionali non assorbono queste scorte, lavorano a regimi più light.
Ora, poiché come ammette l’Istat l’export rallenterà (e di molto, sostengono enti internazionali), ecco che nel suo comunicato l’ente dice:
“RALLENTANDO L’EXPORT, LO 0,7% NECESSITA DEI CONSUMI INTERNI” !
Ma cosa può spingere i consumi italiani in una situazione di austerity (tagli e tasse) e di elevata disoccupazione? Due cose:
- l’investimento delle aziende in nuovi modelli e scorte (sperando che prima o poi le si vendano) – consente di distribuire maggiori redditi rispetto alla cassa integrazione guadagni;
- la concessione di credito alle famiglie!
In pratica, le aziende credono che le famiglie acquisteranno (e quindi immobilizzano denaro, capitali, liquidità in scorte aziendali), le persone rientrano a lavorare e guadagnano di più rispetto a quando erano in cassa integrazione, le banche, vedendo che le persone adesso hanno migliorato i propri conti, ripartono offrendo loro credito al consumo per poter acquistare beni (nella fattispecie il 50% del miglioramento è stato dato dall’acquisto di beni durevoli).
Senza questa concessione di credito alle famiglie (nella misura di un +2%), il cerchio scorte-salari-acquisti non potrebbe mai chiudersi.
Ma io vi lancio ora una provocazione.
Se fossimo ricchi, acquisteremmo ricorrendo al debito o pagheremmo per contanti? Sicuramente la seconda ipotesi, poiché in questo caso saremmo più leggeri come impegni finanziari per i mesi futuri.
Questo cosa significa?
Semplicemente che per conseguire pochi decimali di crescita le aziende s’indebitano o immobilizzano risorse finanziarie nelle scorte onde lavorare e sperare di conseguire utili aziendali, i cittadini s’indebitano consentendo a queste imprese di chiudere i propri conti in attivo, sperando che poi torni loro un’entrata con il lavoro offerto dalle medesime aziende.
Ma al vertice di tutto sta sempre la crescita comunque a debito!
“Nulla è più innaturale dell’ovvio”
(Arthur Conan Doyle, Le avventure di Sherlock Holmes)
Maurizio Gustinicchi
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