La Corea del Nord manda migliaia di lavoratori in Russia, violando le risoluzioni ONU

Migliaia di lavoratori nordcoreani sono stati mandati a lavorare in Russia lo scorso anno, ha dichiarato domenica l’agenzia di spionaggio della Corea del Sud all’agenzia Yonhap, in apparente violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro Pyongyang.

Secondo il National Intelligence Service (NIS), l’anno scorso il Nord ha inviato migliaia di lavoratori in vari cantieri in Russia, in un contesto di carenza di forza lavoro dovuta alla guerra in corso con l’Ucraina.

In base alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in risposta ai test di armamento della Corea del Nord, al Paese è stato vietato di inviare i propri cittadini a lavorare all’estero e tutti i lavoratori nordcoreani sono stati obbligati a tornare nel proprio Paese entro dicembre 2019.

La Corea del Nord e la Russia sono sospettate di utilizzare i visti per studenti per l’invio di lavoratori nordcoreani.
L’anno scorso sono entrati in Russia 13.221 nordcoreani, con un aumento di circa 12 volte rispetto all’anno precedente, ha riferito di recente Radio Free Asia, citando i dati del servizio statistico federale russo.

Tra coloro che sono entrati in Russia l’anno scorso, 7.887 hanno dichiarato che la loro visita era a scopo educativo. Un po’ tanti, come studenti. Nello stesso tempo la Russia ha una forte carenza di forza lavoro: si calcola che dal 2020 la forza lavoro russa si sia ridotta dai due ai tre milioni di unità a causa del covid, dell’emigrazione e del servizio militare. Questo condiziona l’apparato industriale russo.

La mossa arriva nel contesto del continuo sostegno della Corea del Nord agli sforzi bellici della Russia contro l’Ucraina.
Si stima che il Nord abbia inviato circa 11.000 truppe nella regione del fronte occidentale russo di Kursk per combattere le forze ucraine, secondo i funzionari sudcoreani.