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La confessione di un aguzzino

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Purtroppo sono costretto a tornare a parlare di Padoan, l’impresentabile ministro dell’economia italiano. Ricordiamo i suoi precedenti che avevo già scritto in un altro articolo che qui riporto nuovamente.

Padoan e’ stato direttore esecutivo per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale dal 2001 al 2005 con responsabilità su Grecia e Portogallo dove, come abbiamo purtroppo visto, ha fatto davvero un ottimo lavoro: fame e disperazione la fanno da padrone in entrambe le nazioni. Ma il vero fiore all’occhiello della sua attività e’ certamente quanto compiuto in Argentina dove le politiche ultraliberiste che impose per conto del FMI portarono il paese alla bancarotta. Ovviamente non furono fatti casuali, Padoan sapeva ciò che faceva e non a caso ha invocato, anche per l’Italia, cessioni della sovranità nazionale anche di recente.

Addirittura il premio nobel per l’economia, Paul Krugman parla così di lui: “Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse”. Incarico appunto ricoperto da Padoan dopo il suo trionfale passaggio al FMI.

A tutto questo si aggiunge la sconcertante confessione di ieri, eccovela testuale, come citata anche dal Sole 24 ore per chi se la fosse persa: “Una Grexit è un’ipotesi molto lontana che dimostrerebbe che l’euro non è irreversibile”

Dunque Padoan non si preoccupa delle conseguenze per i popoli ma si preoccupa unicamente di una cosa ben diversa, il Grexit potrebbe minare il loro progetto, potrebbe dimostrare (e dimostrerebbe certamente) che un paese che esce dalla gabbia della moneta unica uscirebbe, contemporaneamente, anche dalla crisi. Ciò potrebbe causare, grazie al conseguente risveglio delle menti dei popoli, la fine delle politiche volte a smantellare sovranità ed indipendenza nazionale dei paesi UE e tutto questo, il solerte Padoan, non vuole permetterlo.

Con la Grecia è in corso una partita a scacchi e Tsipras gioca sulla più grande debolezza dell’Euro, ovvero la piena consapevolezza dei suoi fautori che fuori dalla moneta unica i paesi tornerebbero a prosperare. E se accadesse oggi, prima che il disegno di smantellamento delle identità nazionali si compia, l’intero progetto della finanza, per la cancellazione di democrazia e diritti nel vecchio continente, potrebbe saltare.

Ecco dunque spiegata la paura di Padoan ed il perché Grexit è un vero incubo. Sono riusciti in passato a tacere delle vicende islandesi, a raccontarci che l’Argentina sta peggio di prima (benché tutti i dati macroeconomici siano migliori rispetto alla fase in cui il paese seguiva i dettami ultra liberisti di Padon), ma come farebbero a nasconderci la ripresa in un paese così vicino e legato all’Italia?

Forza Grecia, lascia questa gabbia di matti e guidaci verso la libertà.


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