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La Commissione pensa di vietare formalmente i flussi di petrolio russo tramite oleodotto

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L’Unione Europea sta valutando la possibilità di vietare formalmente i flussi di greggio russo attraverso l’oleodotto Druzhba verso la Germania e la Polonia, che hanno già smesso di importare il greggio russo, ha riferito venerdì Bloomberg, citando documenti in suo possesso.

L’oleodotto Druzhba è un’arteria fondamentale per la fornitura di petrolio dalla Russia all’Europa. Ha due rami: uno settentrionale che passa per la Bielorussia e fornisce petrolio a Bielorussia, Polonia, Germania, Lettonia e Lituania, e uno meridionale che passa per l’Ucraina e invia petrolio a Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Croazia.
I flussi attraverso l’oleodotto Druzhba sono attualmente esenti dall’embargo UE sulle importazioni di greggio russo via mare, entrato in vigore il 5 dicembre. L’UE ha esentato dal divieto i flussi di petrolio degli oleodotti verso gli Stati membri dell’UE senza sbocco sul mare.

Ma Germania e Polonia hanno interrotto le importazioni di greggio russo attraverso l’oleodotto Druzhba all’inizio di quest’anno, nonostante le esenzioni previste per i flussi di greggio via oleodotto. La Germania e la Polonia hanno dichiarato di voler interrompere le importazioni di greggio russo attraverso l’oleodotto Druzhba a partire dal 1° gennaio 2023.

Ora l’UE sta valutando la possibilità di porre fine all’esenzione per il ramo settentrionale del Druzhba verso la Polonia e la Germania, come parte del prossimo ciclo di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, secondo i documenti che Bloomberg ha visto.

I flussi dell’oleodotto attraverso il ramo meridionale verso la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Ungheria e la Croazia continuerebbero a essere esentati dall’embargo UE sulle importazioni di petrolio russo.
La proposta di porre fine alla deroga per Germania e Polonia sarebbe una mossa simbolica, perché Germania e Polonia non importano più petrolio russo. Ma un divieto formale dovrà essere approvato da tutti i 27 membri dell’Unione Europea. Secondo le fonti di Bloomberg, le discussioni in seno all’UE sulla proposta sono ancora in corso e la proposta potrebbe ancora cambiare.

In questo caso sarà interessante vedere la posizione dell’Ungheria, nonostaante questo paese continui ad essere esentato.

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