Economia
La Commissione Europea difende l’accordo col Mercosur, ma l’agricoltura della UE è abbandonata a se stessa
La Commissione afferma di aver concluso un nuovo accordo migliorativo con il Mercosur per il libero scambio. Ma la Von Der Leyen ha migliorato quello che interessa a lei, ma gli agricoltori sono ancora abbandonati a se stessi
La convenzione conclusa oggi dall’Unione Europea con il Mercosur è molto migliore di quella finora nota agli Stati membri, risalente al 2019, e tutela sia gli interessi offensivi che difensivi dell’agricoltura europea: così la Commissione difende la sua decisione di scavalcare l’opposizione a questo trattato “così com’è” espressa con fermezza dalla Francia, ma anche da altri Stati membri. Sarebbe strano se affermasse il contrario, anche perché la Francia non è la sola dubbiosa sull’accordo commerciale.
L’esecutivo europeo sostiene che le loro principali preoccupazioni, riguardanti la lotta al riscaldamento globale e alla deforestazione, sono state prese in considerazione durante gli ultimi negoziati. Per quanto riguarda le preoccupazioni del settore agricolo, pur riconoscendo che nulla è realmente cambiato in questo senso rispetto al testo del 2019, ha cercato di rassicurare.
L’obbligo di arrestare la deforestazione entro il 2030
Per quanto riguarda il primo punto, “(…) l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici diventa un ‘elemento essenziale’ del partenariato”, fa sapere con soddisfazione la Commissione europea, anche se pubblicherà i nuovi testi solo la prossima settimana. “Ciò significa che ogni parte potrà sospendere l’accordo, in tutto o in parte, nei confronti di qualsiasi Paese che decida di abbandonare l’accordo di Parigi o che non agisca in buona fede come membro”, si spiega. Bruxelles sottolinea che si tratta di un meccanismo senza precedenti in un accordo con i Paesi in via di sviluppo.
Un “protocollo di diverse pagine sullo sviluppo sostenibile” include anche l’obbligo per le parti di mettere in atto misure per fermare la deforestazione entro il 2030, afferma la Commissione. Tuttavia, “è la prima volta che un tale obbligo giuridico individuale, soggetto a risoluzione delle controversie, viene incluso in un accordo di libero scambio”, insiste la Commissione, sottolineando che questo non si applicherà solo ai prodotti esportati nell’UE.
In cambio di questi impegni richiesti dall’Unione Europea, quest’ultima ha concesso al Mercosur la possibilità di perseguire politiche industriali leggermente più protezionistiche rispetto a quanto previsto per il 2019: in particolare in termini di accesso agli appalti pubblici, tariffe e dazi doganali sulle esportazioni.
D’altra parte, a differenza di quanto lamentano gli agricoltori in altri negoziati commerciali, “nel caso del Mercosur, l’agricoltura non è stata la variabile di aggiustamento utilizzata nella retta finale”, sottolinea Bruxelles.
Quindi La Commissione afferma che l’accordo è “Migliorato”, ma questo è avvenuto solo per quello che interessa a lei, cioè agli elementi collegati al “Cambiamento climatico”. Nulla è cambiato in relazione alla tutela dell’Agricoltura comunitaria, francese e italiana in Primis. Quindiil tema del contendere NON è stato toccato.
Un “sistema di salvaguardia” e una “compensazione finanziaria
Rispetto al testo del 2019, il capitolo agricolo non è cambiato affatto. Tuttavia, l’Unione Europea ritiene che fosse già equilibrata per l’agricoltura europea. Da un lato, riducendo le tasse finora applicate nel Mercosur su alcuni prodotti europei come il vino e l’olio d’oliva, l’accordo aprirà nuove opportunità per le esportazioni agroalimentari europee, secondo la Commissione. L’accordo riconoscerà inoltre più di 350 indicazioni geografiche europee, ma questo non cambierà la penetrazione dei prodotti europei in Sud America, dove i costi di produzione sono infinitesimali rispetto alla UE.
L’accordo prevede inoltre diverse forme di protezione per i prodotti più fragili del Vecchio Continente: sono previsti contingenti con dazi doganali ridotti e una segmentazione tra prodotti freschi e congelati (meno apprezzati sul mercato). La Commissione menziona anche la creazione di un “sistema di salvaguardia” che le consenta di intervenire in caso di gravi perturbazioni del mercato. Anche la voce circolata a novembre sull’introduzione di un “sistema di compensazione finanziaria” di ultima istanza è stata confermata: il suo funzionamento dovrà essere deciso di concerto con gli Stati membri. Insomma si crea un accordo di libero mercato, per poi pagare gli agricoltori francesi di più. Assurdo, semplicmente assurdo.
Niente “clausole” ma “misure speculari”
A ben vedere, la nuova versione dell’accordo non prevede alcuna “clausola speculare” per l’agricoltura. Non risponde quindi alle critiche degli agricoltori sulla “concorrenza sleale” dei produttori del Mercosur, che utilizzano “mezzi di produzione” vietati nell’UE. Secondo la Commissione, ciò è vietato dalle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Tuttavia, l’Unione Europea sottolinea che dal 2019 ha inasprito le sue regole interne sulle importazioni in diversi settori, attraverso una legislazione conforme alle norme dell’OMC: è il caso delle norme sulla deforestazione e sui pesticidi. Tutte queste “misure speculari” si applicheranno anche alle importazioni del Mercosur.
Inoltre, tutti i prodotti venduti all’interno dell’UE continueranno a essere soggetti agli standard europei di sicurezza alimentare, compresi quelli importati dal Mercosur. Tuttavia, i controlli alle frontiere continueranno a essere effettuati dagli Stati membri, che ne manterranno la responsabilità, per cui ci saranno paesi più “Seri” e altri, come la Germania, più “Permissivi”, dove i controlli sono già più superficiali.
Inoltre se i controlli saranno effettuati comunque sugli standard dei prodotti, non saranno praticati sulle modalità di produzione, per cui la concorrenza sleale nei confronti deigli agricoltori europei è assicurata. Per gli agricoltori europei non cambia nulla, e molte produzioni saranno spazzate via.
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