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La CNN avrebbe fatto passare per un povero prigioniero un torturatore di Assad

Secondo quanto affermato da Verify-.Sy ripresa dal NYPost la CNN si sarebbe inventata lo scoop della liberazione di un prigionero di Assad che, in realtà, sarebbe un uffciciale dell’aviazione del dittatore che avrebbe pure partecipato alle torrure

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Il prigioniero che la CNN ha aiutato a liberare da una struttura segreta in Siria era in realtà un noto membro delle forze di Bashar al-Assad, noto per torturare coloro che si rifiutavano di pagarlo, secondo uno scioccante fact check locale. La notizia è stata riportata dal NYPost, ed evidenza una bella figuraccia del media d’informazione. 

La scorsa settimana il network ha reso virale il filmato del prigioniero che, sbigottito, viene condotto fuori dalla prigione dalla giornalista Clarissa Ward, che lo ha definito “uno dei momenti più straordinari a cui ho assistito” nei suoi 20 anni di reportage. Effettivamente lo sarebbe stato, se fosse stato vero.

Ma la società di fact-checking “indipendente e imparziale” Verify-Sy ha pubblicato domenica un articolo dettagliato  dettagliato in cui si afferma che il prigioniero apparentemente innocente e dal nome di Adel Gharbal in realtà non esisteva  e che la persona  del servizio era  Salama Mohammad Salama, un primo tenente dell’intelligence dell’aviazione siriana con una lunga storia di presunti crimini di guerra, ben noto in città e chiamato anche Abu Hamza.

Il “prigioniero” e l’inviata della CNN

Questo personaggio avrebbe anche ucciso dei civili durante la guerra civile siriana del 2014 e avrebbe detenuto e torturato dei giovani con accuse false, molti dei quali si sono rifiutati di pagare delle tangenti, secondo quanto riportato da Verify-Sy. Gli abitanti del luogo sostengono che sia stato rinchiuso nella prigione in cui è stato scoperto per meno di un mese a causa di una disputa con un ufficiale di alto rango sulla spartizione del denaro estorto.

Il prigioniero non ha battuto ciglio quando ha alzato lo sguardo, nonostante abbia dichiarato di non vedere la luce del sole da tre mesi, un particolare che avrebbe dovuto un po’ insospettire i giornalisti.

Il servizio della CNN della scorsa settimana mostrava Ward e una troupe, scortati da un combattente ribelle, mentre visitavano un ex quartier generale dell’aviazione siriana a Damasco e liberavano l’uomo che era stato trovato sotto una coperta chiuso in una cella senza finestre.

A Verify-Syil prigioniero è apparso “ben curato e fisicamente sano, senza ferite visibili o segni di tortura – un ritratto incongruo di una persona presumibilmente tenuta in isolamento al buio per 90 giorni”.
Inoltre, “non ha battuto le palpebre nemmeno quando ha guardato il cielo”, nonostante abbia dichiarato di non aver visto la luce del sole per tre mesi.

Nel servizio della CNN, Salama è stato liberato dai combattenti ribelli, nutrito con un pasto e poi portato via dai paramedici.
La CNN nega le accuse di aver fabbricato il pezzo.

Verrebbe da dire “Chi di fact checking ferisce, di fact checking perisce” e c’è la sensazione che la rivolta siriana a la successiva caduta del governo Assad sia stata l’occasione per tanti giornalisti per inventarsi storie strappalacrime, non proprio corrette.


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