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La cinese BYD sta per raggiungere un accordo per fornire i bus elettrici a due piani londinesi

La cinese BYD si avvia a comnquistare il contratto per la fornitura dei famosi bus a due piani a Londra, in versione elettrica. Una sconfitta per l’industria britannica ed europea, che non esiste più

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La casa automobilistica cinese BYD, in rapida espansione, è vicina ad un accordo che la vedrebbe fornire autobus a due piani completamente elettrici a Londra. Un simbolo di una città europea che viene ad essere appaltato alla Cina.

Il gigante dei trasporti Go-Ahead Group sta per assegnare all’azienda di Shenzhen un contratto per la costruzione di oltre 100 veicoli a circa 400.000 sterline l’uno (circa 500 mila euro)  e 100.000 sterline in meno rispetto ai suoi concorrenti britannici, hanno riferito le fonti al Sunday Times. Non c’è proprio concorrenza sulla mobilità elettrica.

Transport for London (TfL), presieduta dal sindaco Sadiq Khan, ha dato il via libera alla decisione. BYD ha precedentemente collaborato con il concorrente Alexander Dennis e ha prodotto centinaia di autobus elettrici a due piani per Go-Ahead.

L’azienda fa parte di una serie di case automobilistiche cinesi in rapida espansione nel continente europeo, offrendo veicoli elettrici (EV) a prezzi stracciati. È sostenuta da Warren Buffet e all’inizio di quest’anno ha superato Tesla di Elon Musk per conquistare per la prima volta il primo posto nelle vendite globali di veicoli elettrici.

Ma il nuovo accordo potrebbe suscitare delle perplessità, dato che BYD ha dovuto affrontare le accuse dei gruppi per i diritti umani, secondo cui i metalli delle sue catene di fornitura sono stati prodotti utilizzando il lavoro forzato degli Uiguri.

Nel 2021 le Nazioni Unite hanno scritto a BYD affermando di aver “ricevuto informazioni” che l’azienda potrebbe essere coinvolta attraverso la sua catena di fornitura “in presunti lavori forzati, detenzioni arbitrarie e traffico di lavoratori uiguri [musulmani] e di altre minoranze”.

Tom Cunnington, responsabile dello sviluppo del business degli autobus presso TfL, ha dichiarato: “Il produttore ci ha assicurato che non ci sono state pratiche non etiche e che agiremo immediatamente se ci verranno fornite prove del contrario.

“TfL è membro del programma Electronics Watch Low-Emission Vehicle, che lavora per applicare il modello di monitoraggio guidato dai lavoratori di Electonics Watch al mercato dei veicoli elettrici.

“Tutte le aziende di autobus hanno politiche individuali solide in materia di etica e sostenibilità, che garantiscono il rispetto dei più alti standard in materia di ambiente e diritti dei lavoratori”.

Parlando al Sunday Times, l’ex leader del partito conservatore Sir Ian Duncan Smith, ha detto: “Siamo andati ancora una volta in Cina per costruire autobus. Qual è il problema della nostra produzione nazionale?

“Questi sono autobus iconici della Londra britannica. Perché non cerchiamo un appaltatore con sede, se non nel Regno Unito, sicuramente in Europa?”.

No, evidentemente non ci sono aziende europee in grado di competere con quelle cinesi nel campo della mobilità elettrica. L’Europa si è autodistrutta scegliendo una tecnologia nella quale non aveva nessuna esperienza, né capacità di competere, mentre la Cina vi si era preparata da anni.


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