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La Cina vara la sua Rompighiaccio per diventare una “Potenza Quasi Artica”

La Cina vara la rompighiaccio di costruzione completamente nazionale, per diventare una potenza con interessi nell’Articol, al fianco della Russia

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Per affermarsi come “potenza quasi artica”, la Cina ha varato la sua prima nave rompighiaccio in grado di effettuare ricerche scientifiche e archeologiche in mari profondi e lontani e di sostenere immersioni profonde con equipaggio in regioni glaciali, secondo quanto riportato dai media statali.

La nave da ricerca multifunzionale Tan Suo San Hao (Explorer 3), costruita in un cantiere cinese,  è stata varata giovedì per condurre operazioni in acque profonde con equipaggio nelle aree polari e aumentare l’autosufficienza tecnologica e le capacità di ricerca oceanica di Pechino nel quadro delle sue crescenti ambizioni di esplorazione polare.

La Cina sarebbe il secondo Paese, dopo la Russia, a inviare ricercatori nei fondali polari profondi per l’esplorazione scientifica. Oltre all’esplorazione umana, la Tan Suo San Hao sarà dotata di droni acquatici per le attività scientifiche in profondità.

Secondo l’emittente statale CCTV, la nave è stata progettata e costruita in modo indipendente da ingegneri cinesi, che hanno superato i principali colli di bottiglia tecnologici sotto controllo di paesi stranieri, tra cui le tecnologie di progettazione chiave per le navi in grado di affrontare i ghiacci e le tecnologie di controllo intelligente della nave.

L’emittente statale Xinhua ha dichiarato che: “Espanderà le capacità della Cina di operare in acque profonde con equipaggio dalle sole profondità marine a tutte le aree marine, migliorando di fatto la capacità della Cina di svolgere lavori archeologici in acque profonde”.

Altre navi cinesi che possono accedere all’interno delle regioni polari, come la Xuelong 1 e la Xuelong 2, non supportano attività di immersione in profondità con equipaggio. Il Tan Suo Er Hao (Explorer 2) può trasportare sommergibili con equipaggio ma non è un rompighiaccio.

La Cina si sta muovendo per espandere la propria impronta e influenza nelle regioni polari con il trasporto marittimo e la ricerca. La spinta è anche in linea con l’obiettivo di Pechino di costruire una superpotenza scientifica e di aumentare l’autosufficienza in un contesto di crescente competizione tecnologica e di risorse con i rivali, in particolare gli Stati Uniti.


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