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La Cina testa la tecnologia per una centrale spaziale solare! Realizzazione per il 2028

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La Cina ha annunciato l‘intenzione di anticipare lo sviluppo di una “centrale solare” in grado di trasmettere energia alla Terra dallo spazio. Un’innovazione enorme che risolverebbe il problema dell’occupazione del suolo da parte dei pannelli solari.

L’ambizioso progetto, sviluppato dai ricercatori dell’Università di Xidian, nella provincia di Shaanxi, prevede la costruzione di una centrale elettrica collegata a un satellite in grado di catturare la luce solare in alto e di convertirla in fasci di microonde.

I fasci vengono poi trasmessi a un ricevitore wireless sulla Terra, dove possono essere convertiti in una fonte di elettricità pulita e rinnovabile. L’uso delle microonde permetterebbe di superare il problema dei cavi. 

La prima fase del progetto ha ricevuto il via libera dopo che un team di scienziati ha eseguito una serie di test di successo di fronte a un gruppo di esperti esterni, ed è stata confermata una prova che avrà luogo nel 2028, due anni prima del previsto.

In caso di successo, il progetto eliminerebbe di fatto il principale inconveniente dell’energia solare – la sua impossibilità di essere utilizzata al buio – mettendo i pannelli in orbita dove possono eludere l’ombra della Terra.

L’iniziativa segnerebbe anche un’importante vittoria del programma spaziale di Pechino sulla NASA, che aveva proposto per prima un progetto simile quasi due decenni fa, senza però riuscire a svilupparlo.  Bisogna dire che la NASA, recentemente, ha deciso di riesaminare i progetti dell’epoca per valutarne la fattibilità attuale. Informazioni su quello che stava pensando di realizzare la Cina?

Anche il governo britannico ha commissionato una ricerca indipendente per sostenere la messa in orbita di una versione britannica da 16 miliardi di sterline entro il 2035, e diversi altri Paesi – tra cui Francia, India, Russia e Giappone – hanno condotto ricerche simili, con questi ultimi che si dice siano particolarmente vicini alle loro controparti cinesi.

Ma mentre altri Paesi sono riusciti a testare singoli componenti di questo sistema, i ricercatori cinesi sono i primi a testare con successo un modello di sistema completo, secondo Xidian.

Comunque,  secondo il ricercatore cinese professor Dong Shiwei, ci sono ancora significative sfide ingegneristiche da superare prima che il progetto sia veramente realizzabile.

Uno di questi problemi è che dirigere le microonde ad alta potenza su distanze significative richiederebbe un’antenna enorme – potenzialmente lunga migliaia di metri – mentre i venti solari, la gravità e il movimento dei satelliti potrebbero interferire con la trasmissione dell’energia.

Nonostante ciò, le proiezioni attuali prevedono che una stazione spaziale pienamente funzionante potrebbe essere operativa già nel 2050, mentre una stazione più piccola da 10 megawatt potrebbe essere disponibile per “alcuni utenti militari e civili” già nel 2035.

Entro il 2050, la tecnologia sarebbe sufficientemente avanzata da consentire una produzione di circa due gigawatt, equivalente alla produzione della maggior parte delle centrali elettriche terrestri del Regno Unito. Una possibile soluzione ai problemi energetici alternativa al nucleare.


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