Economia
La Cina svela LY-1: la nuova arma laser che sfida la tecnologia Usa
Pechino ha presentato ufficialmente il sistema laser a energia diretta LY-1. Simile ai prototipi americani come l’HELIOS, solleva interrogativi sulla sua potenza e sul reale stato di avanzamento tecnologico cinese in un settore cruciale per i futuri scenari di guerra.

Durante una massiccia parata militare a Pechino, la Cina ha presentato per la prima volta una nuova e potente arma laser a energia diretta.
Denominato LY-1, questo sistema è stato descritto principalmente come uno strumento per l’autodifesa navale, ma la sua configurazione, mostrata su un veicolo terrestre, suggerisce anche possibili applicazioni terrestri. L’evento, organizzato per celebrare l’80° anniversario della vittoria della Repubblica di Cina sul Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, è stato l’occasione per svelare diverse nuove tecnologie, tra cui droni e missili avanzati.
Touted as the "world’s most powerful," China’s LY-1 ship-based laser air defense system was displayed on an eight-wheeled truck, with no specs released. pic.twitter.com/WalkQffaA9
— Polymarket Intel (@PolymarketIntel) September 3, 2025
Caratteristiche dell’arma laser LY-1
Nonostante la presentazione ufficiale, molti dettagli tecnici del sistema LY-1 rimangono sconosciuti, in particolare la sua potenza effettiva. Il sistema è costituito da una torretta con una grande apertura circolare per il direzionatore del raggio laser. Attorno ad essa si notano aperture più piccole, probabilmente destinate a telecamere elettro-ottiche e a infrarossi per l’acquisizione e il tracciamento dei bersagli.
Secondo il quotidiano statale cinese Global Times, che cita un esperto indipendente, “l’LY-1 dispone di spazio sufficiente per le unità di alimentazione, il che potrebbe significare una potenza più elevata, rendendolo capace di intercettare non solo droni, ma anche missili anti-nave a un costo per ingaggio molto basso“.
L’arma sarebbe inoltre in grado di danneggiare i sensori ottici dei sistemi nemici. I media statali cinesi hanno sottolineato la sua capacità di “distruzione di precisione e colpo continuo”, suggerendo che si tratti di un sistema ad alta potenza progettato per distruggere fisicamente un bersaglio, piuttosto che limitarsi ad accecarne i sensori.
Il confronto con le tecnologie occidentali
La difesa navale è un settore in cui lo sviluppo di armi laser è una priorità a livello globale, Stati Uniti in primis. In termini generali, il sistema cinese LY-1 è molto simile per configurazione e dimensioni alle armi laser che la U.S. Navy sta cercando di implementare da anni. Il paragone più diretto è con il sistema HELIOS (High-Energy Laser with Integrated Optical Dazzler), installato sui cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke.
Le somiglianze non sono una novità. Già lo scorso anno, un’arma con una configurazione quasi identica a quella dell’LY-1 era stata avvistata su una nave da guerra anfibia cinese di Tipo 071. È interessante notare che anche la U.S. Navy ha testato un’arma laser sulla USS Portland, una nave della classe San Antonio del tutto analoga alla Tipo 071. Inoltre, il sistema cinese sembra includere una cupola protettiva retrattile, una soluzione simile a quella adottata dagli americani sul sistema testato nel 2012 sulla USS Dewey per proteggere le delicate ottiche dagli agenti atmosferici marini.
Vantaggi e sfide delle armi a energia diretta
Le armi laser offrono vantaggi teorici significativi: un “caricatore” quasi illimitato, finché c’è energia e raffreddamento, e la capacità di ingaggiare bersagli alla velocità della luce. Una volta neutralizzato un obiettivo, il raggio può essere reindirizzato quasi istantaneamente su un altro.
Tuttavia, le sfide sono altrettanto grandi e comuni a tutti i Paesi che sviluppano queste tecnologie. L’efficacia di un raggio laser diminuisce con la distanza e può essere compromessa da fattori ambientali come pioggia, fumo o nuvole. La necessità di un’enorme quantità di energia e di sistemi di raffreddamento complessi rappresenta un ostacolo, così come la fragilità delle componenti ottiche, che devono resistere alle dure condizioni operative, specialmente in mare.
Gli stessi Stati Uniti hanno affrontato numerosi ritardi e battute d’arresto nello sviluppo di questi sistemi, con alti ufficiali della Marina che hanno espresso frustrazione per la lentezza dei progressi. Un altro problema è stata poi la scarsa standardizzazione dei sistemi, frutto di numerosi tentativi eterogenei di implementare le armi.
Le possibili applicazioni future
La presentazione dell’LY-1 su un veicolo a otto ruote suggerisce che la Cina stia pianificando anche una versione terrestre. Questa pratica di adattare sistemi navali per l’uso a terra non è nuova; un esempio è il sistema Centurion dell’esercito statunitense, una versione terrestre del Phalanx CIWS navale. Una variante terrestre dell’LY-1 potrebbe fornire una difesa a corto raggio contro droni, missili da crociera e velivoli a bassa quota.
La Cina sta chiaramente investendo in modo massiccio nelle armi a energia diretta, non solo laser ma anche a microonde ad alta potenza. Lo sviluppo dell’LY-1, pur con le incognite sul suo stato operativo, dimostra la volontà di Pechino di raggiungere e superare le capacità occidentali in un settore tecnologico considerato cruciale per i conflitti futuri.

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