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La Cina si prepara ad invadere Taiwan molto prima di quanto previsto. Il “Chip” attira troppo

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Missile antinave taiwanese HF2

 

John Mills, ex direttore dell’Ufficio del Segretario della Difesa USA,  prevede che entro tre anni potremmo assistere ad un’invasione di Taiwan da parte della Cina. Questo sulla base anche delle incursioni, ormai quasi quotidiane, da parte dell’aviazione dell’Esercito Popolare Cinese nelle aree di cielo sotto controllo di Taiwan, l’ultima delle quali ha coinvolto ben 20 aerei di vario tipo.  Questi addestramenti sono necessari, ha detto Mills, data la complessità delle operazioni di sbarco anfibie, così come il modo in cui l’esercito cinese non ha mai condotto prima uno sbarco con la forza in  una potenza ostile dl vero.

La valutazione di Mills dimezza la stima di sei anni fornita dall’ammiraglio statunitense Philip Davidson, capo del comando indo-pacifico degli Stati Uniti (INDOPACOM), durante un’udienza al Congresso all’inizio di marzo.

“Se non lo fanno in 10 anni, penso che [il leader cinese] Xi [Jinping] sarà probabilmente rimosso dall’incarico. Penso che anche sei annisiano troppi  “, ha detto Mills. Ha aggiunto che Xi potrebbe subire pressioni per attaccare Taiwan per distogliere l’attenzione dai problemi interni, come una crisi economica.

L’ammiraglio degli Stati Uniti John Aquilino, il candidato per sostituire Davidson come capo di INDOPACOM, nella sua audizione di conferma a marzo ha rifiutato di approvare la stima di sei anni di Davidson, ma ha detto che la minaccia di un’invasione cinese è “molto più vicina a noi di quanto la maggior parte pensi”.

Questo punto è stato ripreso dall’ex consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster, che a marzo ha affermato che Xi crede “di avere una fugace finestra di opportunità che si sta chiudendo” in relazione all’attacco a Taiwan. McMaster ha affermato che il periodo dal 2022 in poi segna il momento “di maggior pericolo” per Taiwan, sottolineando che questo coincide con la conclusione delle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022.

Si tratta di una sorta di corsa contro il tempo: l’esercito cinese non è ancora pronto, ma, nello stesso tempo, aspettare significa dare all’Isola maggiori possibilità di prepararsi. i missili antinave HF2 sono stati costruiti in grande quantità, la versione a breve raggio HF2b, più leggera e studiata proprio per la difesa a breve  raggio dell’isola, ed anche la versione successiva HF-3 sta per entrare in produzione. Altri missili antinave sono stati comprati in quantità dagli USA per gli F 16 recentemente acquistati per la propri aviazione. Inoltre Taiwan ha iniziato a produrre anche missili a lungo raggio, elemento di vera deterrenza contro eventuali attacchi di Pechino.

Le ambizioni di Pechino su  Taiwan derivano principalmente dal desiderio di mettere le mani sulla capacità di produzione di semiconduttori . Taiwan ospita TSMC, il più grande produttore di chip a contratto del mondo.

La Cina dipende fortemente dai semiconduttori stranieri che alimentano qualsiasi cosa, dai cellulari ai missili. Secondo Bloomberg, la Cina ha importato chip per un valore di 380 miliardi di dollari nel 2020, rappresentando circa il 18% di tutte le sue importazioni.

Il regime sta ora lottando per garantirsi la fornitura di semiconduttori stranieri a seguito di una serie di sanzioni inflitte alle società cinesi dall’amministrazione Trump. Le sanzioni statunitensi hanno paralizzato il business degli smartphone del gigante tecnologico cinese Huawei, mentre  il produttore di chip cinese SMIC è stato inserito in una lista nera commerciale.

 

 


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