Economia
La Cina si Gioca Tutto: Maxi-Stimoli ai Consumi per Resistere alla Tempesta dei Dazi USA
Pechino vara misure eccezionali a livello nazionale e locale per spingere la spesa interna, unica vera ancora di salvezza di fronte a una guerra commerciale che strangola l’export. Una scommessa cruciale per il futuro economico del Dragone.

Di fronte a una guerra commerciale con gli Stati Uniti che si intensifica e minaccia di affossare il suo potente settore delle esportazioni, la Cina sta mettendo in campo una strategia ad alto rischio, puntando quasi tutte le sue fiches sul rilancio dei consumi interni.
Pechino è impegnata in una corsa contro il tempo per implementare misure sempre più incisive volte a convincere i propri cittadini ad aprire i portafogli, nel tentativo di compensare gli effetti devastanti dei dazi americani.
L’escalation tariffaria è brutale: Washington ha aumentato i dazi sui beni cinesi arrivando a un tasso effettivo di circa il 156%, rendendo commercialmente insostenibile per molte aziende cinesi vendere sul mercato americano. Pechino ha risposto con ritorsioni significative (dazi al 125% sui beni USA), ma il colpo al motore dell’export è innegabile.
In questo scenario, la domanda interna non è più solo una componente della crescita, ma diventa la principale leva strategica per sostenere un’economia che mostra segni di rallentamento. La recente China International Consumer Products Expo nell’isola meridionale di Hainan ne è un esempio lampante. Presentata come la più grande fiera di beni di consumo premium dell’Asia-Pacifico e l’unica a livello nazionale dedicata a questo settore, l’evento (che ha visto la partecipazione di oltre 4.100 marchi da più di 70 paesi) mira non solo ad attrarre acquirenti stranieri facoltosi, ma soprattutto a segnalare l’importanza cruciale attribuita ai consumi.
Ma non si tratta solo di eventi vetrina. Il governo centrale e le autorità locali stanno moltiplicando gli interventi concreti:
- Campagne Nazionali: Il Ministero del Commercio, insieme ad altre agenzie chiave, ha lanciato la campagna “Shopping in China”, focalizzata su shopping di lusso, gastronomia, turismo culturale ed eventi. Parallelamente, è stata avviata un’iniziativa per aiutare le imprese esportatrici a riorientarsi verso il mercato domestico, unica via d’uscita di fronte alle barriere tariffarie USA.
- Stimoli Locali: Diverse province stanno stanziando fondi ingenti. Hainan ha promesso oltre 10 miliardi di yuan (circa 1,28 miliardi di euro) tra il 2025 e il 2027 per sostenere i consumi, anche attraverso sussidi a prestiti al consumo a basso interesse. Sulla stessa linea, il Sichuan ha introdotto tassi di interesse agevolati per prestiti destinati all’acquisto di beni durevoli come veicoli, elettrodomestici e mobili.
- Piano d’Azione Governativo: Già il mese scorso, il governo centrale aveva presentato un piano d’azione complessivo per traghettare l’economia cinese verso un modello di crescita trainato dai consumi, impegnandosi ad aumentare i salari, sostenere i redditi rurali, risolvere il problema dei pagamenti ritardati e stabilizzare il mercato immobiliare.
Come sottolineato dal quotidiano statale Economic Daily, è fondamentale “rafforzare la fiducia e la volontà di spesa delle persone”. Solo trasformando questa fiducia in scene di shopping vivaci e politiche pro-consumo tangibili, “l’economia cinese guadagnerà maggiore resilienza e vitalità”.
La strategia è chiara: di fronte alla chiusura parziale del fondamentale mercato americano e alle incertezze globali, la Cina sta giocando il tutto per tutto scommettendo sulla forza del proprio mercato interno. È una mossa obbligata, ma dai risultati non scontati.
Il successo di questo imponente sforzo per stimolare la domanda interna determinerà in larga parte la capacità della seconda economia mondiale di navigare le acque turbolente della geopolitica e di assicurarsi una crescita sostenibile nel prossimo futuro. La scommessa è aperta, ma tutt’altro è certo se sia vincente.: stimoli al consumo interno erano già atttivi in Cina. I consumi non possono essere stimolati per sempre e senza limiti.
Bisogna dire che una campagna del genere sembra incredibile per noi europei, da decenni abituati alla repressione economica e all’austerità, prima per motivi di bilancio, poi per le politiche green. Da noi i consumatori hanno sempre torto.
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