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LA CINA SALVA LA TURCHIA, PER ORA……
Secondo Bloomberg la Cina avrebbe fornito, nello scorso maggio, un miliardo di dollari in valuta forte alla Turchia di Erdogan per permettergli di sostenere il cambio della Lira turca. L’effetto della misura sarebbe ben visibile nel cambio della moneta di Ankara che, nonostante alcune vicende interne, avrebbe iniziato a rivalutarsi sul dollaro, come mostra il successivo grafico:
Questo ha permesso alla Banca Centrale di rimpinguare le riserve in un mese politicamente caldo per Erdogan, e quindi poi, allo stesso Sultano, di impossessarsi della Banca Centrale stessa.
Con questa mossa la Cina aiuta un paese in distacco dalla NATO e lo rende più indipendente dall’economia europea, o almeno questo è il pensiero di Pechino e di Ankara, ma il miliardo di dollari potrebbe non essere abbastanza per sostenere la valuta turca.
Come nota il sempre ottimo Robin Brooks Erdogan puntava ad una forte inversione delle partite correnti che avrebbe dovuto finanziare la bilancia dei pagamenti turca, ma questa non si è realizzata se non in misura minima, per l’esaurirsi della spinta dell’export turco, come si può vedere dalla scomposizione delle partite correnti turche:
Infatti se per il caso argentino la svalutazione ha portato ad un miglioramento della bilancia commerciale, questo non è successo per la Turchia
Nel 2019 la bilancia commerciale turca è tornata a peggiorare. Le cause sono essenzialmente due:
- il calo nel commercio internazionale, e soprattutto un calo nelle esportazioni verso l’Unione Europea in evidente crisi;
- la riapertura al credito interno che ha spinto i consumi, impedendo però un calo dell’import.
Il combinarsi di questi due fattori fa si che la situazione della valuta turca non possa essere ancora considerare stabilizzata e fa pensare che, in futuro, Pechino dovrà iniettare più denaro, se vorrà tenersi stretto l’amico Erdogan
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