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La Cina potrebbe diventare il leader della lotta al cambiamento climatico, se gli USA rinunciano?

Se gli USA escono dalla lotta alle emissioni di CO2 la Cina può prenderne il posto? Molto improbabile

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La Cina potrebbe diventare il leader della lotta globale per rallentare il cambiamento climatico se gli Stati Uniti faranno marcia indietro sotto la guida del Presidente Donald Trump, ha dichiarato venerdì in un’intervista a Bloomberg Television il Ministro dell’Ambiente del Sudafrica, Dion George.

“È questo il grande dibattito in corso”, ha detto George, riferendosi alla riluttanza della Cina a finanziare le misure di mitigazione del cambiamento climatico nei Paesi più poveri. La Cina ha affermato che, in quanto Paese in via di sviluppo, non dovrebbe essere ritenuta responsabile dei finanziamenti per il clima.

Tuttavia, “i Paesi ad economia sviluppata ritengono certamente che la Cina debba contribuire”, ha dichiarato il ministro sudafricano a Bloomberg. Se vuole essere la superpotenza, la superpotenza globale che aspira ad essere, allora”, ha aggiunto, ‘deve mostrare una certa leadership’.

La Cina è il più grande inquinatore del mondo e la lotta globale contro l’aumento delle temperature dipende molto dalle politiche energetiche e climatiche cinesi.

Emissioni di CO2 per paese

Il ritmo con cui la Cina ridurrà le proprie emissioni di gas serra sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi globali di lotta al cambiamento climatico, ha dichiarato all’inizio dell’anno l’inviato tedesco per il clima.

La Germania ha recentemente istituito un Dialogo sul clima e la trasformazione con la Cina per lavorare sui modi per accelerare la transizione energetica e mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi di temperatura a portata di mano.

La Cina è leader mondiale negli investimenti in energie rinnovabili e nelle installazioni di capacità. Ma è anche il più grande emettitore di gas serra al mondo e continua ad approvare la produzione di energia a carbone per soddisfare la sua crescente domanda di elettricità senza compromettere la sicurezza energetica. Inoltre continua a produrre energia dal carbone, in grande abbondanza, e continuerà a produrre energia dal carbone ben oltre il 2050.

La Cina non ha ancora raggiunto il picco delle emissioni di anidride carbonica perché è una nazione in via di sviluppo e ha una popolazione enorme.

“Non dobbiamo dimenticare che la Cina è ancora un Paese in via di sviluppo, che sta perseguendo la modernizzazione per una popolazione enorme”, ha dichiarato ai media Song Wen, responsabile della legge e delle riforme istituzionali dell’Amministrazione nazionale dell’energia (NEA), alla fine di agosto.

Quindi pensare che la Cina possa diventare il leader del cambiamento climatico sembra, più che altro, una sorta di mito politico, un modo per alcuni paesi di confermare una nuova guida globale, affidanddola a Pechino. Da questo punto di vista la mossa sarebbe almeno chiarificatrice e scaricherebbe la responsabilità delle emissioni a chi veramente le provoca. Però difficilmente la Cina metterà la lotta alle emissioni del CO2 prima del benessere dei suoi cittadini. Non sono la UE.


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