Economia
La Cina ignora le sanzioni USA e aumenta le importazioni di petrolio dall’Iran
La Cina a febbraio ha aumentato le importazioni di petrolio sanzionato dall’Iran, anche con trasferimenti nave a nave. Una vera e propria sfida a Trump
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Le spedizioni di petrolio dall’Iran alla Cina sono aumentate significativamente questo mese, in quanto i commercianti hanno superato le sfide logistiche derivanti dall’inasprimento delle restrizioni statunitensi, consentendo a un arretrato di carichi di raggiungere il più grande importatore di greggio del mondo.
Le esportazioni di greggio iraniano verso la Cina hanno registrato una ripresa a febbraio, raggiungendo una stima di 1,74 milioni di barili al giorno, secondo i dati preliminari della società di intelligence Kpler Ltd. Si tratta di un aumento dell’86% rispetto al tasso giornaliero di gennaio e del livello più alto da ottobre.
L’impennata è stata attribuita a un aumento dei trasferimenti da nave a nave e all’uso di terminali di ricezione alternativi, hanno rivelato gli operatori di mercato, parlando in forma anonima a causa della delicatezza della questione. La Cina, il più grande consumatore di petrolio iraniano, convoglia le importazioni principalmente verso raffinatori indipendenti, spesso chiamati “teiere”.
Il commercio del petrolio ha dovuto affrontare una crescente pressione a causa delle successive serie di sanzioni statunitensi, con l’amministrazione entrante di Trump che ha anche inasprito le restrizioni all’inizio di questo mese.
Il Segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha sottolineato il giro di vite la scorsa settimana, affermando che l’obiettivo di Washington è quello di ridurre le esportazioni di petrolio iraniano a meno del 10% dei livelli attuali. “I cinesi, e forse anche gli indiani, stavano acquistando petrolio sanzionato, e questo è inaccettabile”, ha dichiarato Bessent a Fox Business.
L’intensificazione dei controlli è iniziata negli ultimi mesi dell’amministrazione Biden, con l’imposizione di sanzioni a decine di petroliere, commercianti e compagnie di navigazione. Se da un lato ciò ha indotto alla cautela gli acquirenti e gli operatori logistici, dall’altro i commercianti hanno riferito che la catena di approvvigionamento si è adattata rapidamente attraverso petroliere non sanzionate e società di comodo di nuova costituzione.
Nel frattempo, Bloomberg ha riferito che i terminali gestiti privatamente in Cina stanno facilitando le consegne delle petroliere sottoposte a sanzioni statunitensi. Questo sviluppo indica che le aree della Cina orientale, come la provincia di Shandong – che ospita molti dei maggiori acquirenti di greggio iraniano e russo del Paese – stanno aggirando l’esitazione degli operatori portuali statali.
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