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La Cina ha talmente tanto Gas Naturale che lo vende (Spoiler: dove va il gas russo?)

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I principali importatori cinesi di gas naturale liquefatto (LNG) stanno ora offrendo di rivendere alcuni carichi sul mercato spot, suggerendo che la Cina ha fatto scorte più che sufficienti per farcela durante l’inverno e alleviando le preoccupazioni per la crisi globale del gas.

I prezzi del gas naturale sono scesi mercoledì e giovedì dopo che sono emerse notizie secondo cui i principali importatori di LNG, Gas Naturale Liquefatto, di proprietà statale in Cina si sono rivolti al mercato spot per vendere alcuni carichi.

Il braccio commerciale di China Petroleum & Chemical Corporation, o Sinopec, ha emesso questa settimana una gara d’appalto per la vendita di dozzine di carichi di GNL con consegna tra febbraio e ottobre, hanno detto a Bloomberg mercoledì i commercianti che hanno familiarità con la questione. Secondo i trader è la prima volta che la Cina vende LNG all’estero e in grossa, quantità, dato che si parla di 45 carichi.

Anche la China National Offshore Oil Corporation (CNOOC), il più grande importatore cinese di gas naturale liquefatto, sta offrendo un carico ogni mese tra maggio e novembre, ha riferito Bloomberg giovedì.

Le mosse di alcuni dei maggiori importatori di LGN in Cina suggeriscono che il paese sia riuscito a fare buone scorte di gas prima che la crisi energetica facesse salire i prezzi del gas naturale alla fine dello scorso anno. Il clima più mite in Cina finora quest’inverno ha anche aiutato Pechino a vedere una fornitura di gas confortevole. Inoltre la vendita potrebbe anche riflettere il rallentamento economico causato dall’arrivo della variante Omicron in Cina. .

Appare inoltre evidente che comunque la Cina sa dove procurarsi facilmente gas a basso costo nel caso di bisogno, cioè da chi, per motivi .politici, non lo sta inviando in Europa. Alla fine però la produzione di gas al mondo è una certa quantità, le capacità di stoccaggio sono fisse, per cui se il gas viene estratto in Russia, va in Cina, ma questa non ne ha bisogno, alla fine tornerà in Europa, ma attraverso un giro più lungo e , soprattutto, più costoso. A pagare tutto questo sono i cittadini europei, sotto forma di prezzi energetici enormi.


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