Attualità
La Cina flette i muscoli con le esercitazioni attorno a Taiwan. Speriamo vada tutto bene…
Delle sette reazioni cinesi che avevamo previsto siamo, per fortuna, solo alla stadio 2, cioè ampie esercitazioni nella zona marittima attorno a Taiwan, atte a confermare tangibilmente la posizione di Pechino sulla questione dell’isola considerata solo come una sorta di provincia ribelle.
La Cina ha iniziato delle grandi esercitazioni militari sia nell’area sud e nord di Taiwan, con l’utilizzo di armi a munizionamento reale e il lancio di missili che, a detta di Pechino, sono giunti alle destinazioni previste. La finalità delle esercitazioni non è stata nascosta: testare in pratica le tattiche per il blocco navale dell’isola. In reazione alla minaccia Taiwan ha allertato le proprie forze armate. Le forze armate di Pechino hanno sorvolato più volte lo spazio aereo di Taiwan, anche con 20 caccia, ed elicotteri cinesi si sono fermati sopra le isole sotto la sovranità di Taiwan, ma a pochi km dalla Cina.
Nonostante il preallarme sinora Taipei non ha risposto alle provocazioni, che per ora si sono limitate ad essere tali da parte dell’esercito popolare. Anche se per ora i militari delle due forze armate mantengono, nonostante tutto, il sangue freddo, l’errore umano o tecnico è sempre dietro l’angolo e potrebbe causare un’escalation non controllabile.
Questi sono i risultati della parata fatta dalla Pelosi a Taiwan, che non aveva neppure entusiasmato i politici locali. il presidente della Camera ora prosegue il suo viaggio e poi tornerà a casa, i cittadini della Cina democratica si trovano comunque a vivere a poche centinaia di Km dalla terraferma ora più ostile. Senza considerare le ricadute economiche sui fiorenti commerci fra le due parti, proficui nonostante le differenze ideologiche, e sempre sperando che nessuno abbia il grilletto facile. Il tutto per tentare di riesumare un partito Democratico americano che si avvia verso una cocente sconfitta elettorale.
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