Kurdistan: nel 2025 dovrebbe finalmente vedere il ritorno del suo petrolio

I flussi di greggio dal Kurdistan potrebbero tornare sul mercato il prossimo anno, dopo che il Governo regionale del Kurdistan (KRG) e il Governo centrale iracheno di Baghdad hanno concordato un nuovo accordo di condivisione della produzione che soddisfa entrambe le parti.

“In precedenza, il KRG aveva firmato diversi accordi con il Governo federale in merito alle esportazioni di petrolio. Tuttavia, la legge di bilancio irachena ha fissato i costi di estrazione e trasporto del petrolio a 6 dollari al barile, il che è diventato un ostacolo importante per le esportazioni di petrolio”, ha dichiarato il Ministro ad interim delle Risorse Naturali della regione semi-autonoma del Kurdistan alla pubblicazione dei media locali Kurdistan 24.

In seguito ai negoziati, i costi di estrazione e trasporto sono stati rivisti a 20,6 dollari al barile, di cui 16 dollari al barile andranno alle aziende attive in Kurdistan nella prima fase del nuovo accordo, ha dichiarato Kamal Mohammad Salih alla pubblicazione.

Le consegne di greggio curdo sono state sospese per oltre un anno a causa di una disputa tra il Governo centrale di Baghdad e la Turchia su chi avesse il potere di autorizzare queste consegne.

L’impasse ha fatto seguito ad una sentenza della Camera di Commercio Internazionale (CPI) del marzo 2023. La CPI si è pronunciata a favore dell’Iraq, che aveva sostenuto che la Turchia non avrebbe dovuto consentire le esportazioni di petrolio curdo attraverso l’oleodotto Iraq-Turchia e il porto turco di Ceyhan senza l’approvazione del Governo federale dell’Iraq.

La disputa originaria si è poi trasformata nel lungo dibattito tra Erbil e Baghdad su come dividere i profitti del petrolio tra il Governo centrale iracheno e il Governo della regione semi-autonoma ricca di petrolio. Ora, dopo anni di contestazioni, finalmente si è giunti a un accordo e questo petrolio dovrebbe giungere suo mercati internazionali.