Seguici su

Attualità

KARAKIRI DA OSAKA: IL PIANO MERKEL MACRON ANDATO IN FUMO. Immigrazione e disprezzo francese per l’italia alla base del flop

Pubblicato

il

 

Ormai è evidente: il piano franco-tedesco per imporre un pacchetto di cariche pronto, predisposto ai margini del G20 di Osaka, sta andando completamente in fumo ed i giochi si riaprono.

Partiamo dall’inizio.: visto lo stallo nelle nomine europee durante il G20 di Osaka, lontano da pressioni e sguardi indiscreti, coloro che si ritengono i nuovi padroni dell’Unione Europea, cioè Macron e Merkel, con contorno di Spagna ed Olanda nella funzione di comprimari, avevano già organizzato un “Piano B” per fornire un pacco di nomine già pronte. L’idea era Timmermans alla guida della commissione, Weber per 5 ani a capo del parlamento , non per i rituali 2,5 con poi scambio, e quindi un rappresentante dell’est al PESC. Quindi la suddivisione dei pani e dei pesci si trasmetteva ai livelli più bassi, quali le vicepresidenze del parlamento, i posti in commissione e così via.

Un “Pacco completo” che, nella testa di chi lo aveva studiato, doveva accontentare tutti attorno ad alla coppia franco tedesca, con accompagnamento di Spagna e Croazia. Peccato che ogni piano sia perfetto fino a quando non incontra il nemico, e lo stesso sia valso per i piano Macron -Merkel. Infatti si è scontrato con la realtà politica ed ha compreso che:

  • senza l’Italia era molto difficile raggiungere alcunchè, anche per la necessità di accontentare con il nuovo direttivo il 65% della popolazione europea;
  • i paesi del blocco di Visegrad vedono Timmermans come il fumo negli occhi, visto che in passato si è pronunciato in modo molto pesante contro chi non accettava la politica pro immigrazione della UE. Il primo ministro ceco Babis ha detto chiaramente che Timmermans è “No  Go”;
  • lo stesso fronte dei popolari europei si sente umiliato e non intende arrendersi così facilmente e lo stesso vale per Weber. Come fanno i popolari spagnoli ad accettare, senza dire nulla, il candidato di Sanchez, tranne che non cerchino il suicidio? Lo stesso per i rappresentanti dei paesi dell’est. Poi accettare che un partito con meno voti abbia la sedia più alta sarebbe una scelta penalizzante.

Insomma Merkel e Macron hanno fatto i conti senza l’oste. Macron è molto seccato, del resto sappiamo che è abituato a governare da una minoranza e consideri i metodi democratici come un fastidioso rallentamento.

Discussioni troppo lunghe, del resto basterebbe lui a decidere, a cosa servono gli altri ?

L’unica che sembra realistica nella questione è la Merkel, che adesso, saltato l’accordo di Osaka, invece che disprezzare i piccoli stati bisogna cercare un accordo che sial il più ampio possibile e che quindi, alla fine , premierà in qualche modo la posizione centrale del PPE, magari con un candidato che non sia tedesco. Da poco sono iniziate le trattative che, se non andranno a buon fine, potranno proseguire in un nuovo meeting il 15 luglio.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito