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Johnson nei guai a causa di Cameron e Greensill

Greensill inguaia Bors Johnson. David Cameron era un loro lobbista.

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Per il premier britannico Boris Johnson, la ricaduta del crollo di Greensill è stata una pessima sorpresa, soprattutto per i legami del gruppo finanziario fra lui ed il suo predecessore David Cameron che ne era un lobbista piuttosto attivo.  Ora rischia di avere la stampa alle costole.

Il FT riferisce che Downing Street e il Cabinet Office hanno avviato un’indagine ad ampio raggio dopo aver riconosciuto che c’era “un interesse significativo in questa materia”. Cioè che Cameron, con la su attività di Lobbying, si è spinto molto, troppo avanti, coinvolgendo ambienti del partito, ministri e funzionari. Questo avrà delle conseguenze molto negative per Boris Johnson, che sperava nell’uscita dalla pandemia per restaurare completamente la propria immagine.

Inoltre, i leader dell’opposizione Labour Party hanno accusato i Tories di aver lanciato l’ennesimo “insabbiamento” e hanno detto che il partito “non può essere considerato attendibile per contrassegnare ancora una volta i propri compiti”.

Rachel Reeves, ministro ombra dell’opposizione laburista, ha affermato che “questo è un altro tentativo del governo conservatore di spingere nelle sabbie mobili questi comportamenti scorretti e sperare che il pubblico britannico se ne dimentichi”. Lei ha aggiunto:

“Abbiamo bisogno di risposte su Greensill ora – questo significa che i protagonisti di questo scandalo di clientelismo come David Cameron, Rishi Sunak e Matt Hancock si presentano apertamente davanti al parlamento il prima possibile per rispondere alle domande”.

L’indagine condotta da Nigel Boardman esaminerà “le questioni del finanziamento della catena di approvvigionamento e il ruolo svolto da Greensill”, insieme al “modo in cui i contratti sono stati garantiti”. I “termini di riferimento” formali per l’indagine sono stati pubblicati lunedì. Un ulteriore problema da queste indagini deriva dal fatto che spesso Greensill, nel valutare i crediti cedibili dalle controparti, includesse non solo quelli dei clienti attuali, ma anche quelli dei clienti futuri, solo potenziali. L’impressione quindi che se ne riceve è che la società, in realtà, stesse conducendo un frode gonfiando il proprio fatturato previsto. Questo metterebbe Cameron, e quindi Johnson, in una luce anche peggiore.

 

 


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