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JOB ACT: COME MI GIOCO IL TESORETTO DELLA FLESSIBILITA’ DI BILANCIO

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In questi giorni, nei giornali e alla TV, è tutto un glorificare gli effetti del Job Act:

job act 1

perché si ritiene che questa manovra lato supply-side, ovvero l’abolizione dell’articolo 18, abbia determinato essa stessa maggiori assunzioni. In realtà dobbiamo fare alcune considerazioni:

1) le vere richieste di assunzione, quelle aggiuntive alla stabilizzazione (dei precari), sono un numero molto limitato (il 20% di 275.000 domande)

job act 2

2) l’80% sono stabilizzazioni di precedenti posti precari.

 

Secondo voi è stata l’eliminazione dell’articolo 18 a convincere gli imprenditori?Io dico di no!

E sempre secondo voi, è per l’eliminazione del medesimo articolo che la UE ha dato del bravo a Renzi?

Ed ancora, ma la UE ha concesso flessibilità sul bilancio a Renzi perché questi potesse ottenere la ripresa per il tramite di maggiori consumi?

 

Niente di tutto ciò!

 

Mi spiego.

 

Il tesoretto, lo sforamento del parametro del 3% di un paio di punti decimali, è stato concesso dalla UE a Renzi in cambio di riforme strutturali. Tra queste vi sono tutte le misure necessarie per rendere l’industria europea più competitiva (sul costo). E cosa ti studiano a Roma? Invece che abbattere il CLUP per il tramite della deflazione salariale, che ovviamente è di destra e non d sinistra, si preferisce utilizzare la spesa a deficit finanziando la decontribuzione del lavoro per 8.060 euro.

Grazie a questa manovra, assumere nuovi dipendenti coperti da questa legge abbassa il costo medio della produzione di chi se ne avvale. Normalmente la contribuzione corrisponde al 40% dello stipendio percepito dal lavoratore e questo comporta che un lavoratore che percepisce 24.000 euro lordi ne costa allo stato 32.000!

In questo modo il costo del lavoratore si abbatte nella misura di almeno un 33%! Se tutti i dipendenti delle aziende italiane venissero licenziati e riassunti con le nuove regole ci ritroveremmo il sistema industriale più competitivo d’europa, con un CLUP (costo unitario per unità prodotta) strutturalmente ridotto e che avrebbe compensato anni ed anni di crescita superiore a quella sperimentata dal principale competitor (la Germania):

clup

Ora, applicare questo sistema ai 20 milioni di lavoratori in essere determinerebbe il fallimento immediato dell’INPS. Dati i numeri della nostra economia attuale, da questa manovra ci si aspettano numeri minimi, quel poco che serve a far crescere il PIL perché Renzi possa affermare:

“siamo usciti dalla crisi”

renzi crescita

 

E a quanto corrisponde questo…POCO?

In base ai dati attualmente riscontrati parliamo del 20% di 275.000. In pratica:

– 55.000 nuove vere assunzioni;

– che lavoreranno circa 1680 ore annue cadauno;

– a circa 80 euro l’ora di costo pieno al lordo dell’utile aziendale;

– crescita del pil: 80 x 1.680 x 55.000 = 7 miliardi e 400 milioni di euro;

– che corrispondono a circa 0,48% di crescita sul pil.

 

Questo confermerebbe il dato sbandierato da Renzi e Istat quale primo concreto successo delle sue riforme dal lato dell’offerta, le riforme strutturali supply-side !

 

Ma la domanda da porsi ora è: CHI PAGA?

 

Certi che questi neoassunti si vedranno contributi figurativi versati all’INPS dallo stato, per il tramite della fiscalità generale, possiamo affermare che SAREMO NOI A PAGARE QUESTA MAGGIOR COMPETITIVITA’ DELLE INDUSTRIE. Inizialmente registreremo un EXTRA-DEFICIT (tesoretto appunto) AUTORIZZATO DALLA UE ma prima o poi, avendo posto il pareggio di bilancio in costituzione, anche questo maggior deficit dovrà essere coperto e non saranno le aziende per il tramite di nuova tassazione ma noi privati (i quali siamo esclusi dal processo di ricerca di una maggior competitività industriale globale).

Premetto, questo tesoretto spendibile per la crescita non sarebbe mai stato autorizzato se fosse andato in aumento di stipendi per i dipendenti pubblici (che per la UE sono fastidiosi come le zecche per i cani). Esso è stato consentito per il fatto che è andato a finanziare una misura volta a determinare maggior competitività dell’industria.

Ma quanto pagheremo con la fiscalità generale in concreto? Beh, il costo dobbiamo parametrarlo a TUTTI i 275.000 dipendenti per i quali è stata avanzata domanda di DECONTRIBUZIONE (per 8.060 euro l’anno). Quindi:

– 275.000 domande di decontribuzione;

– per 8.060 euro cadauno;

– fanno un totale di 2 miliardi e 200 milioni di euro di extra-deficit;

– ovvero PER UN 0,14% il deficit pubblico sale oltre il 3% (sforando il tetto con tanto di autorizzazione).

 

In pratica:

– crescere a debito perché paghiamo i dipendenti pubblici o quelli privati (alzando loro gli stipendi) non è consentito;

– crescere a debito perché le industria siano rese più competitive grazie ad un minor costo medio (ponderato tra costo degli assunti ante norma e costo degli assunti post job-act) del lavoro è possibile !

 

C’è deficit e deficit, c’è debito e debito !
Questo il SALSICCIAIO l’ha capito e si è giocato il suo tesoretto per mini-misure che NON CAMBIANO LA VITA AL PAESE, NON SALVANO I MILIONI DI DISOCCUPATI; perché esse funzionino alla grande, SU LARGA SCALA, dovrebbero aver un effetto tale da far crollare i conti dell’INPS e questo è impossibile senza un PREVENTIVO E VOLONTARIO SUICIDIO DI TUTTI I PENSIONATI.

 

Tale misura avrebbero allora il medesimo effetto della svalutazione di una moneta sovrana MA DI FATTO DISTRUGGEREBBE L’INPS. Non è più semplice tornare alla LIRA e svalutare rispetto al principale competitor commerciale LIVELLANDO IN MODO GENERALE tutti i prezzi del paese tramite una bella svalutazione rispetto al MARCO? Avremmo lo stesso effetto di cui sopra SENZA PERO’:

a) DISTRUGGERE L’ENTE CHE GESTISCE LE PENSIONI E, QUINDI, GLI ATTUALI PENSIONATI!

b) DISTRUGGERE LE FABBRICHE, L’OCCUPAZIONE E LO STESSO SISTEMA BANCARIO CHE VEDE CRESCERE I CREDITI INCAGLIATI

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Notate bene i danni da RIFORME STRUTTURALI SUPPLY-SIDE:

i) si guadagna un PIL di 7 miliardi (che significheranno all’incirca 3,5 miliardi di nuove entrate);

ii) al costo di ben 25 miliardi di NUOVI BUCHI BANCARI che inevitabilmente dovranno esser coperti dalla fiscalità generale (salvo Bail-in bancario che, comunque sarebbe equivalente).

 

Si potrebbe operare con una normalissima svalutazione, che livellerebbe immediatamente tutti i prezzi internazionali di una nazione, ed invece si preferisce operare artificiosamente aggiungendo benzina sul fuoco dell’enorme disagio sociale che questi folli e scriteriati tecnocrati hanno acceso in tutta Europa.

 

AUREA MEDIOCRITAS!

A MAURI E IL PROF

 

 


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