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“ITALIA SOVRANA” di Paolo Becchi.

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“ITALIA SOVRANA” ultimo libro di Paolo Becchi di cui pubblichiamo la prefazione:

Idee come quelle di nazione, sovranità, Stato sembrano quasi scomparse dal lessico del politicamente corretto. Chi parla di nazione è uno xenofobo nazionalista, chi parla di Stato lo fa solo per infangare il buon nome dell’Unione europea, chi parla di sovranità non si rende conto che sta parlando di dinosauri. Nazione, sovranità e Stato sono solo cose prive di vita, nature morte di cui si occupano gli storici del pensiero politico.
C’è di mezzo la valutazione del nazionalismo. Certo, non furono solo secoli di «spontaneità spirituale» quelli che l’hanno visto trionfare, ma non si può dare torto a Nicolás Gómez Dávila quando, nel suo In margine a un testo implicito, vede nel nazionalismo un baluardo contro «l’impero uniforme della tecnica», ovvero quello che oggi chiamiamo globalizzazione. Comunque, nella narrazione sulla fine delle nazioni, degli Stati e delle sovranità nazionali qualcosa non torna. Gli Stati conti- nuano a essere gli attori principali sul palcoscenico della
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storia. E in Europa continua a esistere, per fortuna, quella «ricca diversità storica» prodotta da nazioni diverse, con popoli che hanno il senso della loro appartenenza, e che oggi la sentono ancora di più a causa dei flussi migra- tori incontrollati. Popoli che non intendono rinunciare alle proprie diversità, che si identificano con gli Stati esistenti e che contro i partiti di sistema si esprimono in movimenti populisti. Oppure popoli (i catalani) che addirittura reclamano l’indipendenza. Chi si riconosce nel proprio Stato sente di appartenere a una nazione. Oggi ci si sente italiani come liguri, toscani o pugliesi, ma non ci si sente membri di un’unione più vasta, come è quella europea.
Da questo populismo può nascere in Europa un nuovo sovranismo, diverso da quello leviatanico che si è imposto nella modernità, un sovranismo «debole», per sua essenza aperto al federalismo e alle autonomie. Un sovranismo capace anche di superare il nazionalismo dei secoli passati.
Su questo sfondo concettuale cercheremo di capire come questo nuovo sovranismo possa rilanciare la for- ma Stato in un’epoca, la nostra, che troppo presto ne ha decretato la fine. Dopo le recenti elezioni politiche e la formazione del nuovo governo gialloverde, l’Italia è diventata il laboratorio politico del nuovo sovranismo. Un’Italia sovrana, a capo di un’Internazionale sovranista, può giocare un ruolo importante anche nella costruzio- ne di un’Europa delle nazioni contro quella delle élite finanziarie. Lo vedremo alle prossime elezioni europee.
La rivoluzione sovranista è iniziata.


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