Analisi e studi
Italia: parliamo di cose serie, la produzione industriale cala per il diciottesimo mese di filaIeri si è molto parlato del report Draghi, il documento della comunità europea nel quale viene presentata tutta la strategia per salvare l’economia del continente nei prossimi anni. Intanto un’economia se ne sta già andando, quella italiana.
Luglio non è stato un buon mese per la produzione industriale italiana. Bisogna iniziare a intervenire seriamente sui consumi e sull’energia.
Ieri si è molto parlato del report Draghi, il documento della comunità europea nel quale viene presentata tutta la strategia per salvare l’economia del continente nei prossimi anni. Intanto un’economia se ne sta già andando, quella italiana.
Istat ha pubblicato oggi i dati della produzione industriale e non sono per niente positivi, anche se ormai ci siamo abituati. Vediamo cosa dice l’ente statistico:
A luglio 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,9% rispetto a giugno. Nella media del periodo maggio-luglio si registra un calo del livello della produzione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per l’energia (+2,3%); mentre cala per i beni intermedi (-0,7%), i beni strumentali (-1,2%) e i beni di consumo (-2,3%).
Al netto degli effetti di calendario, a luglio 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 3,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 contro i 21 di luglio 2023). Si registrano incrementi tendenziali solo per l’energia (+1,5%); calano, invece, i beni intermedi (-2,8%) e in misura più accentuata i beni strumentali (-4,2%) e i beni di consumo (-5,2%).
Ecco il dato della produzione industriale su base mensile:
E vediamo invece il tragico dato della produzione industriale su base annua:
Sono 18 mesi che non vi è un dato di produzione industriale positivo anno su anno. Capiamo che non è una situazione facile, ma bisognerebbe iniziare a fare qualcosa, e di serio. Se analizziamo i dati Istat di luglio è evidente che il primo punto è il rilancio della produzione dei beni di consumo.
Ricordiamo che, al contrario di quanto pensino a Bruxelles con le auto elettriche, si produce perché i consumatori vogliono, e possono, comprare i prodotti . Quindi se si vuole migliorare la produzione industriale un buon modo è aumentare la capacità di acquisto dei cittadini. Lasciamo ai lettori pensare come questo sia possibile.
Poi c’è un problema di competitività dell’industria italiana. Dato che siamo corretti e utilizziamo sulla base del loro interesse e della loro correttezza, per cui prendiamo il seguente grafico proveniente dal Report di Mario Draghi:
Il costo dell’energia per l’industria in Italia è più del dubbio che in Svezia e in Finlandia, ed è molto più alto che in Germania a Francia. Dato che poi le aziende devono compensare da qualche parte, lo fanno sul fattore lavoro.
Quindi le priorità di un governo dovrebbero essere:
- migliorare il reddito disponibile;
- abbassare il costo dell’energia.
Tutto il resto può seguire anche perché, e questo è tangibile, o si opera in questa direzione, oppure non ci sarà industria.
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