Analisi e studi
Italia: migliora la fiducia dei consumatori, cala quello delle imprese manifatturiere
Gli indici sono contradditori: fudicia dei consumatori, sfiducia delle aziende manifatturiere e dei servizi
Tempo di rilevazione degli indici STAT sulla fiducia degli italiani nell’economia. Nel mese di giugno 2024, l’indice di fiducia dei consumatori è aumentato da 96,4 a 98,3. Si è osservato un miglioramento significativo del clima di fiducia economica (da 101,9 a 105,3), mentre quello futuro, quello attuale e, infine, quello personale sono cresciuti (da 95,7 a 98,7, da 97,0 a 98,1 e da 94,4 a 95,8, rispettivamente).
In riferimento al clima di fiducia delle imprese, l’indice (IESI, Istat Economic Sentiment Indicator) si è indebolito, passando da 95,1 a 94,5.
Il clima di fiducia del settore manifatturiero è peggiorato, passando da 88,2 a 86,8, un calo significativo. In particolare, il deterioramento è dovuto alla diminuzione sia delle valutazioni sugli ordini che delle aspettative sulla produzione (i relativi saldi sono diminuiti da -19,7 a -23,3 e da 1,4 a 1,3, rispettivamente). Infine, il livello delle scorte è stato indicato in aumento (il relativo saldo è migliorato, infatti, da 1,8 a 2,5), segno di una mancanza di vendite a fronte di una produzione ancora presente. Ecco il relativo grafico
Il clima di fiducia nel settore edile è aumentato da 101,7 a 104,4. Gli intervistati hanno espresso opinioni più ottimistiche sia sugli ordini attuali che sull’occupazione futura (i relativi saldi sono migliorati da -3,6 a -0,7 e da 7,1 a 9,8, rispettivamente).
Il clima di fiducia dei servizi di mercato è sceso da 97,8 a 97,1. Rispetto a maggio, segnali più favorevoli sono arrivati sia dalle valutazioni sull’andamento degli affari che dalle aspettative sugli ordini (i saldi delle variabili sono migliorati da 5,7 a 6,1 e da 4,3 a 5,0, rispettivamente), mentre le valutazioni sugli ordini sono peggiorate da 3,1 a -0,2.
Il clima di fiducia del commercio al dettaglio si è indebolito da 102,8 a 102,2. Per quanto riguarda i suoi componenti, sia le valutazioni che le aspettative sull’attività commerciale sono peggiorate (i relativi saldi si sono ridotti da 11,5 a 9,7 e da 25,5 a 25,1, rispettivamente) e le scorte sono state valutate in calo (il relativo saldo è scivolato da 7,8 a 7,4).
Quindi ci sono delle contraddizioni e delle situazioni in chiaroscuro nella misurazione della fiducia economica degli italiani. A una visione positiva dei consumatori corrispondono invece aziende, manifatturiere e dei servizi, che sono più pessimiste. Interessante il valore del settore delle costruzioni: che l’effetto del 100% non sia terminato o che ci si attenda una nuova ondata di ristrutturazioni?
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