Attualità
Italia e UE alla scoperta dei dazi: quando l’allarme commerciale si risveglia solo con Trump
Italia e UE alla scoperta dei dazi di Donald Trump.
Nonostante i salari italiani siano rimasti pressoché invariati dal 1990, è soltanto con la rielezione di Donald Trump che i media e i sostenitori della rivale Kamala Harris hanno iniziato a temere seriamente i dazi promessi da Trump. La mattina del 6 novembre 2024, ci siamo svegliati con un’ondata di preoccupazione per la bilancia commerciale italiana e l’occupazione. Di colpo siamo diventati tutti patrioti!
6 novembre 2024: il ritorno dei dazi di Trump
Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, l’Europa si trova di fronte a un nuovo allarme dazi. Tutti i quotidiani italiani hanno ripreso l’argomento, come non accadeva dai tempi in cui Draghi e Letta decantavano l’efficacia delle sanzioni alla Russia. Dal 2014, l’agricoltura e altri settori produttivi italiani hanno subito l’impatto delle barriere commerciali, ma non hanno mai trovato grande spazio sulle prime pagine come accade oggi.
Ma i dazi di Trump sono davvero la causa di squilibri economici in Europa?
Viviamo ormai da anni una normalizzazione della povertà, con celebrazioni della coabitazione come stile di vita necessario. Ci si preoccupa per qualche miliardo in deficit commerciale? Leggendo i giornali, sembra che le politiche economiche e belliche dell’amministrazione Biden, inizialmente sostenute in Europa, diventeranno nuovamente un tabù.
Perché i dazi?
Come egregiamente spiegato con dati, fonti e innumerevoli illustrazioni dal libro di Economia Spiegata Facile, un’economia come quella americana, devastata da decenni di delocalizzazione e finanziarizzazione, tenta con i dazi di riportare la produzione a casa. L’obiettivo è ridurre le importazioni, proteggendo la produzione nazionale e i posti di lavoro. Da noi, il dazio è spesso visto con scetticismo, ma è un modo per promuovere le merci nazionali e sostenere l’economia interna, anche se non senza conseguenze.
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Che cosa ha scatenato l’idea dei dazi di Donald Trump? I deficit commerciali che gli USA hanno nei confronti della UE e della Cina.
E con Trump arrivano i dazi, ma non è cambiato molto rispetto a Biden
La narrativa sul protezionismo degli altri è stata messa in pausa per tutto il mandato di Biden, ma in realtà anche lui ha seguito una linea simile a quella di Trump, sebbene con meno clamore mediatico. Tuttavia, gli effetti delle sanzioni alla Russia non possono essere ignorati: hanno minato il commercio europeo e colpito pesantemente l’economia, complice l’auto-sabotaggio del Nord Stream.
Fonte della nostra ricerca è ECONOMIGRAM-21, che contiene numerosi articoli che mettono a confronto la propaganda di questi anni con la realtà dei fatti.
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I danni economici legati alle sanzioni contro la Russia
Le sanzioni alla Russia sono state giustificate come necessarie per difendere la sovranità. Ma quali effetti hanno avuto sull’economia? Gli ultimi otto anni mostrano un saldo negativo di oltre 51 miliardi per l’Italia, con picchi e flessioni significativi. Come mai nessuno ai vertici si è mai preoccupato di tali perdite fino alla rielezione di Trump?
fonte Grazie a Paride Lupo di Canale Sovranista per l’informazione
Tutto ciò nonostante sapessimo già dal 2013, alla vigilia dell’inizio delle ostilità fra Ucraina e Russia (VIDEO), che sarebbe andata a finire così.
Ridurre le emissioni… grazie ai dazi?
La riduzione delle emissioni viene spesso celebrata dalla UE, ma l’introduzione dei dazi di Trump, che potrebbe ridurre il numero di navi cargo in circolazione, abbattendo indirettamente le emissioni di CO2, adesso non vanno più bene.
Barriere commerciali ad Est OK, a Ovest, brutte-brutte-brutte…
Inoltre, se Trump dovesse impegnarsi a risolvere il conflitto in Ucraina, potremmo persino ridurre il nostro contributo di gas serra legato alla guerra.
Lo diciamo con sarcasmo, ma del resto il green deal ha raggiunto gli stessi risultati benché la UE se lo sia auto imposto…
Un problema trentennale
Dopo 24 anni di euro (e due anni precedenti di cambi fissi), l’Italia e l’Europa hanno visto un crollo della produzione, dell’occupazione e dei salari, ma solo ora, con la rielezione di Trump, si parla di “dazi pericolosi.” Negli ultimi 30 anni, la classe media europea è stata erosa, e oggi, mentre ci si preoccupa di nuovi dazi, sembra che molte domande restino senza risposta sulle cause della nostra attuale condizione economica.
E per concludere un’ultima chiosa: perché se i dazi li mette la UE, sono giusti e sacrosanti, mentre se li mette Trump è politica nazionalfascista?
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