Attualità
ITAL-CZECHOSLOVAKIAN BREAKUP: la Rivoluzione di Velluto arriva anche da noi?
La nazione Ceco-Slovacca, che non era un’area valutaria ottimale, si ruppe all’alba di un continuo trasferimento di depositi ed investitori dalla parte slovacca a quella ceca.
E guardate un po’ cosa è accaduto ad agosto 2014 in Italia? Maxitrasferimento di fondi in Germania (parcheggiati presso la BCE ed indicati dal grafico Target2) di quasi 50 miliardi di euro (SOLDI CHE MANCHERANNO AL SISTEMA BANCARIO DEL NOSTRO PAESE E CHE SI TRADURRANNO IN ULTERIORE CREDUT CRUNCH)!
Che sia l’alba della rottura dell’eurozona o solamente l’avviso Draghiano a Renzi di una seconda lettera (BCE) al governo italiano (Berlusconi docet)?
Non possiamo saperlo ma certamente i paralleli sono perturbanti e molto istruttivi. Allora la rottura fu molto veloce, annunciata a sorpresa. Tra dicembre 1992 e gennaio 1993 molte aziende slovacche e tanti individui trasferirono fondi alle banche commerciali ceche lasciando quelle slovacche. In aggiunta, i pagamenti dei debiti subirono un’impennata pazzesca per la paura di doverli ripagare in una moneta svalutata mentre l’altra nazione vide il processo inverso.
L’8 FEBBRAIO 1993 si arriva subito alla rottura della unione monetaria. Le nuove valute divennero valide l’8 febbraio, le vecchie banconote cecoslovacche sono state utilizzate temporaneamente in entrambe le repubbliche e sono stati caratterizzati da un timbro carta attaccato alla faccia della banconota.
Le banconote stampate sono state progressivamente sostituite da nuove banconote cechi e slovacchi. Questo processo è stato completato entro la fine di agosto 1993.
La rottura del ceco-slovacca all’Unione monetaria è stata seguita da un ovvio calo della produzione e del commercio. Dopo la contrazione del 3,7 per cento nel 1993, l’economia della Slovacchia è cresciuta nel 1994, il commercio tra la Slovacchia e la Repubblica ceca recuperò dopo un calo del 25 per cento nel 1993 e il commercio con l’Unione europea è cresciuto. La moneta slovacca fu svalutata del 10 per cento a metà del 1993 ed è rimasto più debole della corona ceca fino all’entrata dell’euro della Slovacchia nel 2009.Ora sapete quello che vi attenderà quando sarà il momento, perché se la repubblica cecoslovacca è stata messa in crisi, nel libero mercato, da un differenziale inflattivo accumulato del 10% voi pensate cosa stiamo sopportando noi che abbiamo un simile problema solamente un tantinello più grande: almeno il 25/30%!
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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