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Difesa

Israele si arma per un conflitto su più fronti: maxi piano militare tra caccia, carri armati e droni

Israele investe miliardi in armamenti di ultima generazione: nuovi aerei cisterna, carri armati Merkava e migliaia di droni FPV. Un piano strategico per prepararsi a scenari di guerra complessi e a lungo raggio, da Gaza all’Iran.

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Il Ministero della Difesa israeliano ha svelato un ambizioso piano di acquisizioni militari che cambierà il volto operativo delle sue forze armate. Con un investimento massiccio in carri armati di ultima generazione, migliaia di droni FPV e nuovi aerei per il rifornimento in volo, Israele si prepara ad affrontare un conflitto che si estende su più fronti, da Gaza all’Iran.

La notizia arriva in un momento di estrema tensione, dove ogni singola mossa strategica è sotto la lente d’ingrandimento internazionale, ma l’esercito israeliano si prepara, evidentemente, a un conflitto su larga scala e lontano dei propri conmfini. 

Nuovi KC-46: il braccio strategico dell’aeronautica si allunga

Il Direttore Generale del Ministero della Difesa, Gen. Amir Baram, ha dato il via libera alla firma del contratto per l’acquisto di due ulteriori aerei cisterna KC-46 dal colosso aerospaziale americano Boeing. Un affare da 500 milioni di dollari, finanziato dagli aiuti statunitensi, che segna una svolta cruciale per l’Aeronautica Israeliana (IAF).

L’importanza di questi aerei è sottolineata dalla guerra attuale, che ha visto Israele impegnato in missioni a lungo raggio senza precedenti. Colpendo obiettivi Houthi nello Yemen e conducendo un’epica guerra di 12 giorni contro l’Iran, l’IAF ha dovuto far affidamento sui vecchi Boeing 707. Le nuove aerocisterne, equipaggiate con sistemi israeliani, permetteranno all’IDF di “raggiungere teatri operativi distanti con maggiore forza e portata”, ha dichiarato Baram, sottolineando il loro ruolo come “braccio strategico a lungo raggio” dell’esercito.

Il presidente di Boeing Israel, Ido Nehushtan, ha evidenziato la stretta collaborazione con Israele: “Il KC-46A fornirà all’IAF la capacità di rifornimento aereo multi-missione più avanzata al mondo”.

KC-46 Pegasus

Maxi investimento in corazzati: una corsa contro il tempo

Parallelamente all’acquisto dei KC-46, il Ministero della Difesa ha presentato un piano da 5 miliardi di shekel (circa 1,5 miliardi di dollari) per l’“Armored Vehicle Acceleration Project”. Questo progetto mira ad accelerare la produzione di veicoli corazzati israeliani, aumentando la capacità di decine di carri armati e APC nei prossimi cinque anni.

L’investimento si concentra in particolare sui carri armati Merkava IV Barak, la cui ultima versione è stata presentata nel 2023, e sui corazzati Namer ed Eitan. Quest’ultima, in servizio dal 2023, è un APC a ruote equipaggiato con cannoni da 30 mm, progettato per la guerra moderna.

Merkava Barak

L’urgenza di questo piano è palese: l’IDF sta richiamando 60.000 riservisti per una nuova offensiva a Gaza, e il corpo corazzato è sotto una pressione senza precedenti. La necessità di un maggior numero di veicoli operativi è critica, tanto che alcune brigate di riserva sono state costrette a tornare a utilizzare i vecchi carri armati Merkava III per liberare i più moderni Merkava IV per le esercitazioni e le operazioni sul campo.

“La Guerra delle Spade di Ferro [il conflitto di Gaza] ha dimostrato quanto siano cruciali i carri armati Merkava e gli APC Namer ed Eitan per il successo delle operazioni di terra dell’IDF,” ha affermato il Ministro della Difesa Israel Katz. “Questo progetto strategico mantiene il vantaggio militare qualitativo dell’IDF e la nostra capacità di prevalere in qualsiasi scenario.”

Migliaia di droni FPV: la guerra asimmetrica

L’ultima e forse più innovativa mossa del Ministero della Difesa è l’investimento di milioni di dollari in migliaia di droni FPV (First Person View) prodotti dalla compagnia israeliana XTEND. Questi droni, equipaggiati con tecnologia avanzata, sono destinati a rivoluzionare le capacità delle forze di terra.

La loro consegna, prevista nei prossimi mesi, sarà accompagnata da programmi di addestramento completi, che permetteranno all’IDF di “migliorare significativamente le capacità operative” e di “fornire soluzioni ottimali alle sfide della guerra moderna”, come sottolineato dal ministero.

Questa mossa dimostra la volontà di Israele di non limitarsi alla forza convenzionale, ma di abbracciare le tattiche asimmetriche e la tecnologia avanzata, rispondendo alla minaccia rappresentata dai gruppi terroristici e dai loro arsenali.

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