Attualità
Israele: “Giochi di guerra” per affrontare una nuova variante covid mortale
Il primo ministro Naftali Bennett ha condotto un’esercitazione nazionale il giorno 11 novembre, per testare i preparativi a livello nazionale per affrontare lo scoppio di una nuova variante letale del COVID-19. Un esercizio ampio e complesso, come se Israele si stesse preparando a qualche nuovo evento…
L’esercitazione, che condotta dal Direttore della Protezione Civile del Ministero della Difesa Brig.-Gen. (ret.) Moshe Edri, si terrà presso il National Management Center di Gerusalemme, progettato per la gestione delle crisi a livello nazionale. Tra i partecipanti ci saranno i direttori generali del ministero del governo, i rappresentanti delle agenzie professionali, il responsabile del progetto nazionale sul coronavirus, il direttore del servizio sanitario pubblico, il presidente della commissione per la costituzione, la legge e la giustizia della Knesset e rappresentanti del Consiglio di sicurezza nazionale e l’IDF (incluso l’Home Front Command). Quindi si tratta di un evento che coinvolge strettamente forze civili e miliari.
L’esercitazione sarà condotta nel formato di un gioco di guerra e consisterà in una simulazione inter-organizzativa di alto livello che metterà alla prova la gestione nazionale di un nuovo ceppo, il ceppo “Omega”, che deve ancora essere scoperto nel Stato di Israele.
L’esercitazione, teorica, ma complessa e realistica. ha trattato diversi aspetti e testato in situazioni estreme le seguenti componenti :
• Aspetti della politica interna: limitazione delle riunioni, limitazione dei movimenti, politica di quarantena, piani di eventi (vacanze, ecc.), blocchi/coprifuoco selezionati o nazionali e turismo.
• Aspetti sanitari: monitoraggio, follow-up, supervisione e avvertimenti durante lo sviluppo di una nuova e pericolosa variante, continuità, test della protezione fornita dai vaccini, indagini epidemiologiche, test, capacità ospedaliera, approvvigionamento designato, esecuzione di test di massa , vaccini (dosi di richiamo, altri vaccini, ecc.)
• Aspetti legali: blocchi/coprifuoco locali o regionali, politica di restrizioni, approvazione di regolamenti designati
• Aspetti economici: assistenza allo sforzo nazionale, sostegno economico alla popolazione
• Aspetti di pubblica sicurezza: applicazione delle quarantene, blocchi/coprifuoco locali, applicazione delle normative
• Il sistema educativo: tutela della salute degli alunni, riduzione delle dimensioni delle classi, chiusura delle scuole nei centri focolai, modifica dei piani educativi (capsule, apprendimento a distanza)
• L’aeroporto internazionale Ben-Gurion e i valichi di frontiera: politica di partenze e arrivi, controllo, chiusure selettive.
• Diplomazia pubblica e media: informare il pubblico e aumentare la trasparenza, rispondere al discorso su Internet, simulare la Direzione nazionale della diplomazia pubblica
Uno sforzo veramente encomiabile, ma perché? Semplice eccesso di prudenza, o ci si aspetta forse che nasca qualche nuova variante non ancora pubblicizzata? Perché Israele raramente spreca le proprie risorse conto minacce solo fittizie.
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