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Difesa

Israele adesso ha un grosso problema di produzione industriale e difesa aerea

Israele ha lanciato centinaia di missiili antiaerei sofisticati, e ora c’è un problema di produrli. Anche con i tripli turni non è possibile ricostituire completamente le scorte. A questo punto la soluzione del problema della difesa aerea deve essere diverso

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Il Financial Times riporta come la difesa aerea d’Israele abbia un grosso problema, difficile da risolvere. Secondo dirigenti dell’industria, ex ufficiali militari e analisti, Israele si trova di fronte a un’incombente carenza di missili intercettori mentre potenzia le difese aeree per proteggere il Paese dagli attacchi dell’Iran e dei suoi proxy.

Questo sarebbe il motivo per cui gli USA si sono affrettati ad inviare il sistema THAAD (Terminal High-Altitude Area Defense) in Israele,  prima di un atteso attacco di rappresaglia da parte di Israele contro l’Iran che rischia di provocare un’ulteriore escalation regionale. Però anche questo sistema non risolve i problemi, anzi mette una pezza molto piccola, con i suoi soli 48 missili.

“Il problema delle munizioni di Israele è serio”, ha dichiarato Dana Stroul, ex alto funzionario della difesa statunitense con responsabilità per il Medio Oriente.

“Se l’Iran risponde a un attacco di Israele [con una massiccia campagna di attacchi aerei], e si unisce anche Hezbollah, le difese aeree di Israele saranno messe a dura prova”, ha detto, aggiungendo che le scorte statunitensi non sono illimitate. “Gli Stati Uniti non possono continuare a rifornire Ucraina e Israele allo stesso ritmo. Stiamo raggiungendo un punto di svolta”.

Boaz Levy, amministratore delegato di Israel Aerospace Industries, un’azienda statale che produce gli intercettori Arrow utilizzati per abbattere i missili balistici, ha dichiarato che sta facendo tripli turni per mantenere in funzione le linee di produzione.

“Alcune delle nostre linee lavorano 24 ore su 24, sette giorni su sette. Il nostro obiettivo è quello di rispettare tutti i nostri obblighi”, ha dichiarato Levy, aggiungendo che il tempo necessario per produrre i missili intercettori ‘non è una questione di giorni’. Sebbene Israele non riveli le dimensioni delle sue scorte, ha aggiunto: “Non è un segreto che abbiamo bisogno di rifornirci”.

Le difese aeree a triplo strato di Israele hanno finora abbattuto la maggior parte dei droni e dei missili lanciati dall’Iran e dai suoi proxy contro lo Stato da tutta la regione.

Il sistema Iron Dome ha abbattuto razzi e droni a corto raggio lanciati da Hamas da Gaza, mentre il David’s Sling ha intercettato i razzi più pesanti lanciati dal Libano e il sistema Arrow ha bloccato i missili balistici provenienti dall’Iran. Anche i ribelli Houthi nello Yemen e le milizie irachene hanno lanciato missili, razzi e droni contro Israele.

I sistemi antaerei moderni sono troppo complessi e costosi

Ad aprile, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver raggiunto, con l’aiuto degli Stati Uniti e di altri alleati, un tasso di intercettazione del 99% contro una salva iraniana di 170 droni, 30 missili da crociera e 120 missili balistici.

Ma Israele ha avuto meno successo nel respingere una seconda raffica iraniana di oltre 180 missili balistici lanciati il 1° ottobre. Quasi tre dozzine di missili hanno colpito la base aerea israeliana di Nevatim, secondo gli analisti dell’intelligence open source, mentre un missile è esploso a 700 metri dalla sede del Mossad, l’agenzia di intelligence estera di Israele.

Costruire centinaia di missili sosfisticati in un breve periodo di tempo è un problema per chiunque. Non è impossibile che proprio la scarsità di missili sia stata alla base della minor efficacia della risposta durante il secondo attacco iraniano: alla fine costa molto meno assemblare un po’ di missili, magari anche grezzi, diretti verso, approssimativamente, un bersaglio, che costruire dei missili in grado di intercettarli con grande precisione.

La batteria Thaad, fornita dagli Stati Uniti e progettata per abbattere missili balistici, si affiancherà al sistema Arrow di Israele. Questo rafforza le difese aeree di Israele, mentre il governo di Benjamin Netanyahu sta pianificando un attacco di rappresaglia per il lancio di missili da parte dell’Iran in ottobre, che Teheran ha dichiarato di voler vendicare l’uccisione dei leader dei gruppi militanti di Hamas e Hezbollah.

Hizbollah, con sede in Libano, ha dimostrato di poter colpire ad almeno 60 km di distanza da Israele, nonostante le settimane di attacchi israeliani ai suoi comandanti e al suo arsenale.

Secondo gli analisti, i pianificatori della difesa e le difese aeree israeliane dotate di intelligenza artificiale devono scegliere quali aree proteggere piuttosto che altre. Questo spiega come mai sia stato facile colpire delle basi aeree nell’ultimo attacco: le difese erano concentrate sulle aree abitate, e si è preferito mantenere i caccia in volo o disperderli, piuttosto che sprecare missili per difenderli.

Secondo i dati ufficiali israeliani, nell’ultimo anno più di 20.000 razzi e missili sono stati lanciati contro Israele solo da Gaza e dal Libano. Se la risposta avviene solo con i missili antiaerei si tratta di una battaglia persa in partenza.

“Durante l’attacco del 1° ottobre, c’era la sensazione che l’IDF avesse riservato alcuni intercettori Arrow nel caso in cui l’Iran avesse sparato la sua prossima salva contro Tel Aviv”, ha dichiarato Ehud Eilam, ex ricercatore del Ministero della Difesa israeliano. “È solo una questione di tempo prima che Israele cominci a esaurire gli intercettori e debba dare priorità al loro impiego”.

Lite Beam rafael

La soluzione non sono i missili

Questa crisi della difesa aerea non si può risolvere con la costruzione di missili ad altissima sofisticazione in serie per abbattere dei droni a motore quattro tempi. Ovviamente l’uscita principe dalla crisi è attrverso la pace, che in questo momento nessuno vuole conseguire.

La seconda soluzione è  economica, quella di utilizzare un sistema di difesa che costi meno rispetto a quello di attacco, Questo può avvenire solo con l’utilizzo di sistemi di difesa il cui colpo di difesa costi solo pochi dollari. Parliamo dei sistemi ad energia diretta, come Lite Beam e Iron Beam, che sono in sviluppo e la cui introduzione dovrà essere notevolmente accelerata.

 


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