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Islamabad: Il terrorismo colpisce la capitale. 12 morti, il governo accusa Kabul. “Siamo in stato di guerra”

Attentato suicida a Islamabad: 12 morti. È l’attacco più grave da anni. Il governo accusa l’Afghanistan di proteggere i terroristi del TTP, portando la tensione tra i due paesi a un punto di rottura

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La tensione in Pakistan, già alta da mesi, ha raggiunto un punto di rottura. Un grave attentato suicida ha colpito la capitale, Islamabad, proprio fuori dal complesso giudiziario nel distretto G-11. Il bilancio, confermato dal ministro dell’Interno Mohsin Naqvi, è pesante: 12 morti e 27 feriti.

L’attacco segna un’escalation strategica preoccupante, trasportando la violenza terroristica, finora confinata principalmente alle aree di confine, direttamente nel cuore amministrativo e politico del paese. Immediata e durissima la reazione del governo, che punta il dito direttamente contro l’Afghanistan.

La dinamica dell’attacco

L’attentato è avvenuto in pieno giorno, intorno a mezzogiorno, in un’area particolarmente sensibile e affollata. Secondo le prime ricostruzioni della polizia:

  • L’attentatore suicida ha tentato di penetrare all’interno del complesso giudiziario, dove erano presenti centinaia di avvocati, giudici e visitatori.
  • Respinto ai controlli, ha attivato la carica esplosiva che portava con sé nei pressi di un veicolo della polizia parcheggiato all’esterno.
  • L’esplosione ha generato una palla di fuoco che ha immediatamente incendiato diverse auto vicine, scatenando il panico.
  • Le autorità hanno confermato il recupero di una testa mozzata, ritenuta appartenere all’attentatore, che era stato ripreso dalle telecamere di sicurezza pochi istanti prima del gesto.

Situazione post attentato di ieri

L’accusa frontale a Kabul

Più che la dinamica, è la reazione politica a definire la gravità della situazione. Il Ministro della Difesa, Khawaja Asif, ha affidato a X (ex Twitter) un’analisi che suona come un ultimatum.

Asif ha definito l’attacco un “campanello d’allarme” per chiunque pensi che il conflitto sia limitato alle remote aree di confine del Belucistan o del Khyber Pakhtunkhwa. “Questa è una guerra per tutto il Pakistan“, ha scritto.

Il ministro ha bollato come un “errore” la speranza di poter negoziare ulteriormente con Kabul, insistendo sul fatto che l’Afghanistan “ha la capacità di prevenire attacchi terroristici in Pakistan” (ma, si intende, sceglie di non farlo).

L’attacco alla capitale, secondo Asif, è un chiaro “messaggio da Kabul”. Il ministro ha poi concluso avvertendo che il Pakistan “ha la forza di rispondere pienamente”, sottolineando come l’evento abbia cancellato ogni dubbio sulla minaccia proveniente dal suolo afghano.

Un contesto di violenza crescente

L’attentato di Islamabad, il primo suicida nella capitale da tre anni, non è un fulmine a ciel sereno. Si inserisce in una netta recrudescenza della violenza militante, attribuita quasi interamente al Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP), il cosiddetto “Taliban pakistano”.

Solo lunedì notte, un altro gruppo di militanti aveva tentato di prendere d’assalto un college gestito dall’esercito a Wana (Khyber Pakhtunkhwa), in un’azione che ha ricordato il tragico massacro di Peshawar del 2014.

La radice della tensione geopolitica è nota: Islamabad accusa i Talebani afghani – un tempo considerati alleati strategici nella regione – di dare rifugio e supporto logistico ai combattenti del TTP. Kabul, da parte sua, nega categoricamente ogni coinvolgimento. Con i colloqui di pace tra i due paesi ormai in stallo (il Pakistan chiede garanzie scritte che il territorio afghano non sia usato per attacchi), la situazione è esplosiva.

Il Pakistan, sotto pressione sul fronte interno della sicurezza e su quello esterno diplomatico, sembra iniziare a perdere il proprio equilibrio.

Domande e risposte

Perché il Pakistan accusa l’Afghanistan per un attentato interno? Il Pakistan ritiene che l’Afghanistan, ora governato dai Talebani, ospiti e protegga i leader del TTP (Tehrik-e-Taliban Pakistan), il gruppo responsabile dell’attacco. Secondo il Ministro della Difesa Asif, Kabul avrebbe la capacità di fermare il TTP ma non la volontà. L’attacco alla capitale è visto quindi non come un’azione isolata di un gruppo terroristico, ma come un “messaggio” ostile permesso, se non incoraggiato, dal governo di Kabul per fare pressione su Islamabad.

Chi sono i TTP e che differenza c’è con i Talebani afghani? Il TTP (Tehrik-e-Taliban Pakistan) è il “Taliban pakistano”. Sebbene condivida un’ideologia jihadista simile a quella dei Talebani afghani, il suo obiettivo primario è rovesciare lo stato pakistano. I Talebani afghani hanno combattuto contro gli USA e il precedente governo di Kabul. Ora che i Talebani afghani sono al potere, il Pakistan li accusa di “ricambiare il favore” ospitando il TTP, che usa l’Afghanistan come base sicura per lanciare attacchi contro il Pakistan.

Questo attentato cambia qualcosa nella strategia del Pakistan? Sì, radicalmente. Finora la violenza era percepita come un problema di confine, gestito prevalentemente dall’esercito nelle province remote. Portare un attacco suicida così letale nella capitale, colpendo un simbolo dello stato come il tribunale, trasforma la crisi in una minaccia nazionale totale. Le parole del Ministro Asif suggeriscono che la pazienza per la diplomazia è finita e che il Pakistan potrebbe ora considerare opzioni di risposta più aggressive, vedendosi “in guerra” non solo con un gruppo terroristico, ma con lo stato che lo ospita.

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