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Economia

Iraq: Produzione petrolifera aumenta di 80.000 Barili al giorno con via libera OPEC+

L’Iraq incrementa la produzione di petrolio di 80.000 barili al giorno nel sud del Paese, approfittando dell’apertura OPEC+. Una mossa chiave per le entrate e l’indipendenza energetica. Scopri i dettagli.

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La compagnia petrolifera irachena Dhi Qar Oil Company ha aumentato la produzione di petrolio di 80.000 barili al giorno in tre giacimenti strategici nel sud del Paese, Nasiriyah, Gharraf e Saba, secondo quanto riportato lunedì da IraqiNews. Si tratta di uno dei più significativi aumenti registrati quest’anno nel Paese, mentre l’OPEC+ apre le porte a un aumento della produzione dei membri.

Secondo IraqiNews, solo nel giacimento di Nasiriyah sono stati perforati sette nuovi pozzi, portando la produzione da 52.000 a 70.000 barili al giorno. I volumi aggiuntivi provenienti da Gharraf e Saba hanno completato l’aumento totale, anche se non sono stati resi noti i dati specifici relativi ai singoli siti.

Impianto Totalenergies in Iraq

L’annuncio segue la decisione dell’OPEC+ del mese scorso di ridurre di 2,2 milioni di barili al giorno i tagli volontari a partire dal terzo trimestre, una mossa che ha sorpreso i mercati per la sua rapidità e portata. L’Iraq ne trarrà un beneficio diretto, avendo da tempo cercato un maggiore spazio di produzione per stabilizzare le entrate. L’allentamento delle quote sarà graduale fino a settembre, creando immediatamente spazio per un aumento della produzione da parte degli operatori.

Il petrolio rappresenta oltre il 90% delle esportazioni dell’Iraq e la maggior parte delle entrate del governo, rendendo gli incrementi di produzione fondamentali per alleggerire il bilancio. L’espansione riduce anche la dipendenza a breve termine di Baghdad dalle esportazioni del nord, politicamente instabile, attraverso la regione curda, che rimangono sospese a causa dell’arbitrato in corso con la Turchia.

L’iniziativa di Dhi Qar riflette il passaggio dell’Iraq verso un’intensificazione della produzione da giacimenti già sfruttati piuttosto che il lancio di nuovi megaprogetti, molti dei quali rimangono bloccati da ostacoli finanziari e logistici, con i funzionari che ora chiedono indagini. Il Ministero del Petrolio non ha ancora confermato se la Basra Oil Company, che supervisiona gran parte della produzione meridionale dell’Iraq, seguirà con aumenti simili.

Con l’OPEC+ che ora dà la priorità alla quota di mercato piuttosto che alla difesa rigorosa dei prezzi, Baghdad si sta muovendo rapidamente per rafforzare la propria affidabilità e catturare i guadagni in termini di entrate. Tuttavia, i persistenti vincoli infrastrutturali e i crescenti rischi di combustione del gas continuano a pesare sulla crescita del settore upstream iracheno.


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