Difesa

Iran abbandona il GPS americano per il BeiDou cinese: un cambiamento geopolitico

Dopo le tensioni con USA e Israele, l’Iran adotta il sistema di navigazione satellitare cinese BeiDou. Una mossa strategica che rafforza l’asse Teheran-Pechino e ridefinisce gli equilibri tecnologici e militari in Medio Oriente.

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La decisione dell’Iran di adottare il sistema di navigazione satellitare BeiDou , riportata dal SCMP, della Cina segna un punto di svolta nelle relazioni geopolitiche e tecnologiche nel Medio Oriente. Questa mossa, che segue le recenti tensioni militari con Israele e Stati Uniti, non è solo una scelta tecnica, ma una dichiarazione politica ed economica che rafforza l’asse tra Pechino e Teheran.

Bisognerà vedere se questa decisione avrà effetto anche sul settore difesa iraniano.

La svolta dopo il conflitto

L’annuncio arriva dopo una guerra di dodici giorni tra Iran, Israele e Stati Uniti, durante la quale Teheran ha subito ingenti perdite a siti militari e nucleari. Secondo Ehsan Chitsaz, vice ministro delle comunicazioni iraniano, durante il conflitto sono stati volutamente disturbati i segnali GPS per disorientare droni e missili avversari. Questa esperienza, definita “amara” dal ricercatore Ali Akbar Dareini, ha accelerato la decisione di cercare alternative al sistema occidentale.

L’Iran intende migrare al BeiDou servizi strategici come i trasporti e l’agricoltura, integrando il sistema cinese in un accordo a lungo termine già in fase di negoziazione.

Le implicazioni strategiche per Cina e Iran

L’adozione del BeiDou da parte dell’Iran ha diverse implicazioni significative per entrambi i Paesi:

  1. Indipendenza tecnologica: Per l’Iran, l’abbandono del GPS americano riduce la dipendenza da una tecnologia che può essere controllata o disturbata da potenze ostili. In un contesto di elevata tensione, avere un sistema di navigazione proprio o fornito da un alleato strategico è una priorità.
  2. Espansione dell’influenza cinese: Per la Cina, l’adozione del BeiDou da parte di un attore regionale chiave come l’Iran è un’enorme vittoria. Consolida l’immagine di Pechino come alternativa credibile e tecnologicamente avanzata agli Stati Uniti, specialmente in settori sensibili come la difesa. Questo rafforza il desiderio della Cina di affermarsi a livello globale attraverso i suoi prodotti ad alta tecnologia.
  3. Integrazione in un ecosistema militare: Esperti come Enrico Fardella sottolineano come il BeiDou non sia solo un sistema di navigazione. Abbinato a droni e missili cinesi, può diventare parte di un “ecosistema militare” più ampio. Ciò permetterebbe a Pechino di supportare l’Iran senza bisogno di schierare truppe o hardware sul posto, aumentando la sua presenza militare nel Medio Oriente in modo discreto ma efficace.

Logo Beidou

La rivalità tecnologica nel Medio Oriente

La mossa dell’Iran non è un caso isolato. Il Medio Oriente sta diventando un campo di battaglia tecnologico tra Stati Uniti e Cina. Anche Paesi alleati degli USA, come Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, stanno aumentando la loro collaborazione con la Cina, acquistando armi e adottando tecnologie cinesi come intelligenza artificiale e 5G.

Questo scenario dimostra come molti Paesi della regione puntino a una “diversificazione diplomatica”, cercando di non dipendere esclusivamente da un’unica potenza. Sebbene la competizione tra USA e Cina sia evidente, la coesistenza non è impossibile.

La collaborazione tra Iran e Cina sul BeiDou, che ha avuto inizio nel 2020, fa parte di un quadro più ampio di crescente cooperazione in materia di sicurezza, che include anche esercitazioni navali congiunte con la Russia. Nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti, Pechino e Teheran stanno rafforzando i loro legami, dimostrando una progressiva integrazione che va oltre il commercio e arriva alla tecnologia e alla sicurezza. Questo consolidamento, reso evidente dalla scelta strategica dell’Iran di adottare il BeiDou, segna un nuovo capitolo nelle dinamiche di potere globali.



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